Vivere con me

è destarsi da un pisolino

per il cigolio passionale

del letto del vicino.

E’ sopportare un dittero

fastidioso quanto una ciancia.

Tollerare un essere

inusitato, una mosca bianca.

Accettare che non è semplice

scostarmi: un parassita che attacca e

rovina l’albero genealogico con le sue

buffonerie atte ad allietare i convitati

alle riunioni di famiglia, analoghe

a uno sciame sulle feci di un bue

in riunione di gabinetto.

Un’entità piccola ma in grado di

provocare danni alle parti

calettate, eccentrico come

gli elementi dell’albero a camme.

Vivermi è anche sopire all’ombra di un

albero del pane, destarsi da quel pisolino

accanto alla forma riflessiva del pronome.

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Profilo Autore: Mirko D. Mastro  

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