Ho spento l’infinito
in un nevicar di viole,
la curva dell’aurora
brucia nell’estate
degli inverni miei
come luce di diamante
in questo silenzio d’universo.
E se il tempo piovesse
sui miei battiti dimenticati
come narrativa lunare
in appendice all’esistenza,
frazionerei l’eco del tuo io
in bozzoli di meraviglia
come passeggiate d’anima
ubriache della mia stessa vita.