La collezione del vento
abitava un dolce tramonto
e noi, arpe spettinate
dalla sceneggiatura del dolore
saccheggiammo la pinacoteca
dei giorni senza cuore.
Stringimi ancora alla tua anima
e ruberò la moltiplicazione
del gioco dei sensi,
confonderò le stelle dei tuoi inverni.
Vesti la luna col tuo sapore
e t’amerò come s’ama
l’infinito dei tuoi occhi.
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