Residenza al civico 21,
pioggia d’anima m’attraversa,
acrobata su stracci di luce,
ospedale di stelle in barattolo
su un letto di sguardi recisi.
Souvenir di cielo rammendo
ed il silenzio mi si annoda
ad un battito di cuore spento
come finestre aritmetiche
sugli alfabeti di Kandinskij:
morde la luna i miei passi,
ricordo dei giorni trascorsi.
Commenti
mi spiace dovertelo dire ma dalla parte del lettore (forse solo la mia) si ha questa strana sensazione
di forzatura delle immagini con cui intessi i versi.
un parere del tutto personale, ovvio. ciao
Prova, Vale... una volta sola, a nn usare nulla di più... CIAO!
scritta con originalità e trovo un certo cambio di stile nel tuo comporre
Un saluto Valentina