Nei campi abbandonati del paesello,
segno d’economia giunta al tracollo,
cammino con lo stomaco satollo
chilometri nel fresco venticello;
il giorno non è corto zolfanello,
adesso fino al mare più non mollo
ché riesco a ritornar indietro e sollo¹
il buio arretra il passo² e il cielo è bello.
Alberi ancora spogli, altri fioriti,
di bianco o rosa chioma maculata
e i prati senza impaccio rinverditi;
giunto a metà di questa camminata
tra quegli scogli ancor non assaliti³
sognerò sotto il sole la mia amata.