Anno dopo anno, uno sull'altro, ho riposto i miei libri. Di tanto in tanto, fra le mie pagine ingiallite, fra caratteri un po' sbiaditi, rileggo le mie storie. Storie tristi, dove fugaci lacrime hanno cancellato alcune lettere. Storie allegre, dove ti par di ascoltare il gorgoglio di argentati ruscelli e le melodiose armonie intonate da talentuosi usignoli. Storie frettolosamente strappate dal libro dei ricordi. Storie d'amore tinte di rosso e scritte con la porporina e tante...tante pagine vuote: alcune non scritte ed altre che ancora attendono i graffi della penna, oppure l'inchiostro delicato delle piume degli angeli. E si volta pagina: quante storie fra libri impolverati! Mentre un ragno tesse la tela su una spessa copertina consunta e logorata dal tempo, una folata di vento spazza via uno spesso strato di polvere dal leggio. E si volta pagina. Libri intrisi di ricordi; ove si narra di lunghi inverni trascorsi a ricamare fantasmagorici ghirigori lungo le capricciose cime innevate della vita. Libri colmi di primavere; ove ti par di sentir le primule odorare. Libri increspati e tumultuosi, come le onde del mare. Libri di favole, che narrano di fate e folletti. Libri pieni di colpi di scena ad effetti. Libri pieni di strafalcioni ed errori, ma anche tante pagine zeppe di onori. Libri pieni di storie d'amore, che fanno commuovere e battere il cuore. Libri...che un vento impetuoso gira in fretta...fino all'ultima parola, fino all'ultima pagina...fino alla fine.
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