Grandi luci la stazione.
Le ruote si mossero appena.
Il pavimento cominciò a vibrare d’emozione.
Stava partendo, ci era riuscita e non ci credeva. Sembrava quasi anonima nel pullman se non fosse stato per quel suo cappello di paglia. Osservò tra la folla. I suoi occhi da bambina li scrutarono tutti. Nessuno sembrava conoscerla ed uno strano senso di felicità parve impossessarsi di lei. Sentiva tutta la fatica di quell’ultimo anno abbandonarla.
Stava partendo, ci era riuscita e non ci credeva. Sembrava quasi anonima nel pullman se non fosse stato per quel suo cappello di paglia. Osservò tra la folla. I suoi occhi da bambina li scrutarono tutti. Nessuno sembrava conoscerla ed uno strano senso di felicità parve impossessarsi di lei. Sentiva tutta la fatica di quell’ultimo anno abbandonarla.
Accanto a lei sedeva un ragazzino di 15 anni, barbetta abbozzata, capello lungo ma curato, canotta nera dalla quale traspariva il suo fisico atletico, pantaloncini e infradito.
Il pullman, con un ampio giro, salutò la stazione e si immise in tangenziale. Non pareva che andasse a velocità sostenuta eppure a lei la strada appariva come inghiottita. Con essa tutti i problemi e le preoccupazioni fino a quel momento. Entrati in autostrada, finalmente, si rilassò nel suo posto.
- Dove si va, allora? Me lo dici adesso? - domandò il ragazzo.
- Rilassati tesoro, non guida la mamma questa volta! Musica? - gli porse uno degli auricolari dell’iPhone.
- Si, ma la scelgo io! -
Lei guardò la notte fuori dal finestrino.
La notte rifletteva la sua immagine sul vetro e le piaceva quello che vedeva. Pensò che lei e la meta si sarebbero incontrate con la complicità di quella notte. Aveva chiesto solo informazioni, infatti, sugli orari di partenza con il pullman più comodo. Del resto è quando la strada non ti conosce e tu non conosci lei che comincia il viaggio.
Brown eyed girl in sottofondo…
All’autista, invece, era bastata un’occhiata per capire che musica le piacesse.
Commenti
Al di là di questo…
“D’amore d’oppio” e “On the road” cominciano con la stessa frase. Quella della stazione è un’immagine che si è fissata nella mia mente e ho voluto trattenere il più possibile. È un periodo che da uno stesso incipit il destino vuole che nascano due generi diversi. A volte la stesura è quasi contemporanea anche se, come avrai notato, la poesia prende una piega completamente diversa dal testo narrativo.
È come se tutte le emozioni della poesia trovino soluzione nella narrazione.
…anche se i tormenti sanno sempre come entrare in valigia!
Grazie Catilina