Giugno 2023 - La storia prende spunto dall'attuale contesto politico culturale italiano a seguito delle accese e discriminanti discussioni sulle congetture uomo, donna, coppia.
"L’amore verso una persona,
inteso come quell’incontrollabile sentimento
che nasce istintivamente dentro di noi,
alimentato dall’attrazione e dalla condivisione,
è fonte di felicità
e fa superare ogni ostacolo,
ogni pregiudizio,
ogni differenza,
ogni distanza,
senza regole,
senza limiti,
senza confini."
Amore Senza Confini - YouTube
Ricorderò sempre il giorno in cui l'ho vista per la prima volta, ero in viaggio per una conferenza in Olanda.
Fu un meeting di un certo livello e la fondazione organizzatrice aveva predisposto il mio alloggio presso il Grand Hotel Downtown di Amsterdam.
Tornai al Downtown Hotel e chiesi di lei descrivendola, questa volta ebbi più fortuna una giovane donna alla reception mi disse di conoscerla e che non frequentava più l’Hotel, che si chiamava Hylke e che probabilmente lavorava in un ristorante in zona Duivendrecht. Ormai ero vicino, mi armai di coraggio, dovevo a tutti i costi ritrovarla.
Compresi allora che l’amore verso una persona, inteso come quell’incontrollabile sentimento che nasce istintivamente dentro di noi, alimentato dall’attrazione e dalla condivisione, è fonte di felicità e fa superare ogni ostacolo, ogni pregiudizio, ogni differenza, ogni distanza, senza regole, senza limiti, senza confini.
Giulio raccatta i piedi da terra e bastonando la sua giovane gamba destra di legno, persa in falegnameria, saltella con la sinistra ancora in uso prima d'andare in disuso e si fionda a corsa di bradipo tartarugato presso la panchina vuota esposta al sole.
Sole sono spesso le anime quando di loro non resta che il ricordo.
Ora Giulio, nel suo incedere nel mondo, finalmente ha il suo posto sotto i riflettori del cielo.
Un palco niente male su cui esprimere tutta la sua virile forza di pensionato al minimo e con il minimo dei desideri.
La gazzetta dello sport si legge bene oggi con un occhio solo, la luminosità non è eccessiva e nemmeno scarsa.
Nessuno vede l'altro occhio di vetro sempre concesso al valore ligneo del lavoro, si può mettere in tasca. Approntare l'apparecchio acustico non interessa, meglio non essere disturbati: la passione per il calcio ha la precedenza.
Cazzo, se non fosse per la carenza di calcio nelle ossa magari oggi si potrebbe anche fare un po' di jogging in questa bella giornata spensierata, invece no ecco Giulio seduto in santa pace con le sue tre dita a tener fermo quel giornale di merda che invece tremola tutto.
Due dita si possono anche concedere alla sega circolare a nastro.
Bei ricordi quelli andati. Sì, andati a “morì ammazzati”.
Il tempo scorre tra un rigore non dato e un arbitro consueto alle figure retoriche d'alci e caproni.
A vederlo si descrive quasi un salto nel tempo, quando queste cose contavano ancora.
«Cosa guardiamo ora, di contro?»
Un uomo sulla mezza, mezza, mezza età della superata quarta età.
Vale a dire un uomo che si sente un bimbo di cinque anni col pisello d'un vetusto signore, no correggo un uomo vetusto col pisello di uno di cinque anni.
Beh insomma non c'è né l'uomo e né il pisello e che cazzo!
Ma lasciamo in pace il baby e diamo uno sguardo in giro tanto lui è confinato nella sua macchina del tempo.
Una giovin pulzella alta quasi quanto un platano sta “platanando” sui tacchi per i viottoli erbosi del prato cittadino in questione.
Bionda “parruccata” con occhi magnetici da reggere comodamente anche un paio di tende da salone e pure le tette rifatte e il culo a tiramisù.
«Sarà mica una prostituta, che ammicca i poveri pensionati per spillargli soldi?»
No, lei è una serial ladra.
L'ultimo colpo è stato magro: trenta euro a un sognante uomo con tanto di foto d'amori e famiglia passata.
«Che sventola ragazzi. Quella sculetta come le onde del lago di Garda!»
Vaffa... al giornale: occhio di vetro (legno o altro materiale bio-logico) a posto, guanto alla mano perfetto, pantalone allargato sotto a nascondere il legno, cavallo sopra la panza a stringere i coglioni per mostrare il pacco e...
E... “coglione abbassa i pantaloni se no te castri!”
Accidenti per poco non mi sviene.
Una boccetta d'acqua di colonia spruzzata qua e là, giù e su, più giù che...
“Tralla e lero e tralla e là” la ragazza biondona adocchia la preda che, impettita come un leoncino alla revisione della motorizzazione civile, luccica al sole nelle sue borchie argentate che lo saldano e lo tengono unito.
La giovane avvenente ladra, dopo aver contato di soppiatto il bottino che ha in borsa, s'avvia in tutta la sua platonica “platanità”. Accidenti cinquemila euro, non male per inizio di giornata.
“Ciao bel vecchiaccio intrigante sei solo oggi? Posso aggregarmi al tuo splendido pacco?”
Già l'odore della moneta pecuniosa si staglia lungo tutta la sua taglia.
“Certo bella zoccola che non fa la prostituta, oramai non mi si fila più nessuno, pendo dalla tua maglietta succinta”
“Non sono incinta, ma mi siedo volentieri con te, che stupendi zigomi che hai!”
“Modestamente me li sono tagliati da solo, facevo il falegname”
“Allora te ne intendi di quella roba lì”
“Sicuro mi chiamavano il re delle s...”
“Che spirito, ma dimmi sei solo nella vita?”
“E sì, sono rimasto solo da quando m'è morta quella barboncina di mia moglie, che dolore immenso, la portavo sempre qui e faceva i bisognini nell'aiuola senza sporcare, che meraviglia!”
“Poverino hai bisogno che qualcuno ti dia una mano per la spesa, io ti posso aiutare volentieri, poi per un uomo interessante come te...”
“Che carina che sei, guarda, vorrei comprare un paio di quotidiani da leggere, l'edicola è lì di fronte”
“Figurati ci vado subito!”
“Ecco cara prendi il mio portafoglio, è qui in tasca davanti sfilalo tu io non ci riesco”
“A… bricconcello pisellone!”
Una mano fa qualcosa mentre un'altra con astuzia di mestiere da taglio, apre la borsetta della ladra e ripulisce tutti i soldini, richiudendo con magistrale perfezione il tutto.
“Vado allora ammaliatore, prendo i giornali e torno”
Lui la controlla con lo sguardo da lontano.
«Mi dia quei due quotidiani, un attimo che prendo gli spiccioli, ma! Cazzo il portafoglio è vuoto» “Stronzo d'un vecchiaccio! Un' attimo guardo meglio in borsa... m'ha fregato pure i cinquemila euro!”
“Signorina, si sente bene? Non importa prenda pure i giornali, lei è così bella!”
Una panchina nel parco ospita una ladra che singhiozzando legge i giornali.
«Ladro ripulisce le persone, la polizia indaga in seguito a numerose denunce su un geriatrico frequentatore del parco per la prostidudine»
Era cresciuta all’insegna di sani valori come rispetto, generosità, solidarietà senza mai pensare di doversi difendere da persone che invece davano spazio ad azioni spinte da offese d’ogni tipo.
Fu alle medie che iniziò a conoscere questo aspetto negativo della gente.
Nella sua classe c’era Maria Rosaria, ragazzina molto alta e di corporatura molto grossa per cui veniva derisa da tutte le altre ragazzine. Per mettere fine ai torti nei suoi riguardi e per essere accettata dalle altre, rivolse diverse sgarberie ad Anna che subiva con silenzio e pazienza capendo i perché di quelle azioni.
Ogni giorno la compagna trovava un modo per oltraggiarla, ma ben presto capì come infastidirla più facilmente.
A quei tempi Anna, quasi tutti i pomeriggi, oltre che a dedicarsi a gruppi di scrittura e lettura iniziò lezioni di ballo e canto perciò se in aula mancava qualche professore o professoressa mentre gli altri chiacchieravano, lei si sedeva all’ultima fila dei banchi e svolgeva compiti assegnati nelle lezioni precedenti.
In quei momenti Maria Rosaria le si avvicinava disturbandola facendo cadere sul pavimento libri, quaderni, penne sistemati sul banco o peggio ancora strattonandole il braccio o tirandole i capelli con quanta più forza poteva istigata dalle altre.
Il primo anno trascorse così, ma la ragazzina si ripromise che dall’anno successivo la situazione sarebbe cambiata!
E così fu.
Già dai primi giorni ricominciò ai suoi danni ogni possibile atto di bullismo e dopo mesi, una mattina, non tollerò più nulla di tutto questo però anziché reagire alla stessa maniera si limitò con espressione spazientita ad alzarsi respirando profondamente e affrontare Maria Rosaria a muso duro.
Con sguardo serio le disse che aveva subito capito, osservandola al di fuori del contesto scolastico, il motivo della sua ostilità, il desiderio di non essere derisa e umiliata per la sua stazza, la speranza di essere accettata per quello che realmente era, cioè una ragazza grossa e muscolosa, sì, ma con un animo buono e volenteroso nello stare in armonia con tutti. Le spiegò che non era sicuramente quello il comportamento giusto per creare solidi e duraturi rapporti amichevoli e infine, sorridendole, le prese le mani dandole la certezza che la sua prima nuova amica l’aveva già trovata e la stava guardando dritta negli occhi.
Maria Rosaria scoppiò in un pianto liberatorio che disse più di mille parole e quella difficile mattinata si concluse col più ricco degli abbracci e con l’inizio di una forte amicizia che tuttora dura.
Se avessimo un cuore
saremmo incondizionato amore,
amor amato senza prevenirne le azioni.
Se avessimo un grande amore nel cuore,
potremmo suddividerci le opinioni e
con rispetto rispettarne ogni cambiamento.
Se avessimo un cuore innamorato della vita,
saremmo addobbati di colori
e tenderemmo la mano agli amici,
ed hai nemici..
Se avessimo amore a iosa,
in milioni di sfaccettature
lo distribuiremmo come caramelle di miele
ed l'un con l'altro le mangeremmo
senza invidia e senza remore...
Se avessimo pensieri di fratellanza
non vivremmo nell'irriducibile razzismo!
Reminiscente ricordo di proverbi, perle di saggezza:
"La lingua non ha ossa, ma taglia carne e ossa."
Verità assoluta che colpisce soprattutto le anime sensibili.
M'è capitato d'incontrarne tante ma, come quella lingua al veleno dai fari molto simili a serpente, mai prima.
Viscida s'insinuava ad ascoltare ma non a capire; conversazioni tra amiche.
Subito come per magia in paese, stile: "Don Camillo e Peppone", notizia non veritiera inizia a girare.
La donna mieteva vittime e sorrideva, "Io di quest'acqua non ne voglio bere, non si dice mai", questo finché non toccò a lei.
Mirò stavolta disgraziatamente una comarella dai modi e fari peggiori dei suoi, ed eccola di nuovo: insinuò per il paese un brutto fatto di "corna", che la fece cacciar di casa dal marito.
La vittima promise quindi di fargliela pagare, perché il fatto non era vero, così un giorno chiese ad un suo amico di aiutarla a compiere la sua vendetta.
Il piano che aveva messo in atto, vedeva l'intrufolarsi dell’uomo in casa della vipera, prima che rincasasse il marito.
Questo avvenne e quando la donna fece per coricarsi, trovò l'amico dell'altra in mutandoni nel suo letto.
Urlò la donna spaventata e nel frattempo, entrò il marito.
Aperta la porta, subito pensò l'avesse tradito.
Immediatamente la buttò fuori di casa.
Giustizia fu fatta facendo felice la comarella.
Son cresciuta a pane e proverbi, nel caso specifico vi do la morale: “Meglio è, non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te.”
Le strade vuote sembrano finte
e si snodano leggere
come fili trasparenti.
I portici del centro sono
gioielli disegnati
che abbelliscono i pensieri.
L’umana assenza
parla una lingua lontana.
Appare sola… con i suoi palazzi di vetro
che rispecchiano
una luce tiepida e obliqua.
Le grandi porte di marmo e pietra
restano aperte e assorbono
il cielo più vicino.
I navigli sempre carichi di suoni e
rumori sono fermi
in attesa di una nuova
onda…
Indugiano le voci delle case
appese alle nuvole.
Il silenzio ricopre
ogni parte
di una città
immobile
e
sospesa
nel tempo.
prendi tra le mani la mia,
quella buona che ti sente
e ascolta...
si, ascolta le urla nel silenzio
che m'intrappola in un corpo senza movimento.
Segui lo sguardo dei miei occhi,
sembrano senz'anima,
fanno tanta compassione ma,
ti prego non averne prometti, perché io conto.
Si! Conto... tutto il giorno ogni singola mattonella
e mi sembra d'impazzire nel ricordo di una volta,
quando le calpestavo senza fermarmi e ora...
mi rassegno.
Io so, che hai capito lo strazio dei miei giorni
e che mi ami, per questo adesso conti
accarezzando la mia mano... di far capire
il malessere del mio vivere
immobilizzata su questa sedia a rotelle
in un corpo senza movimento
con una mente che comprende quanto conti,
l'aver vicina la sensibilità di un essere gentile.
Castro; due culture si sono fronteggiate : la tradizione dell'odio, della violenza, personificata dal Lider Maximo e quella della verità, dell'amore da Lei rappresentate.
Fidel ha dovuto fare concesssioni, quali la liberazione di trecento detenuti politici e la restituita libertà di culto del popolo cubano.
Ciò che caratterizza la nostra fase epocale è la crisi della fede, con critica alla Chiesa, in quanto pilastro millenario della dottrina cattolica.
Sarebbe encomiabile una sua presa di posizione verso il mondo politico, inchiodandolo alla sua responsabilità morale: una Pastorale che rilievi che i politici
devono eseguire il loro mandato nell'interesse del popolo e non per giungere un bieco affarismo personale.Dicevo crisi della fede. Per me è un dono di Dio,
ma anche una scelta,frutto di riflessione profonda, di piena accettazione.
Non posso che esaltare la sua opinione critica verso la corrente denominata New Age. Una cultura del benessere che, facendo uso di miti e simboli del linguaggio
religioso(armonia,luce, verità) crea una una visione egoistica della religiosità.. Modella una surreale concezione di Cristo cosmico, relegato da persona a semplice
forza.Ed in contrasto con le Sacre Scritture, si nega il senso di colpa e del peccato dell'uomo.
Crisi della fede: ma anche il fiorire di sette, esse praticano il culto di satana, con barbari rituali,fatti di formule magiche, sacrifici di animali e turpi violenze
psico-fisiche sull'uomo.
nell'ambito dell'oscurantismo della fede si inserisce l'inquietante fenomeno di cartomanti, esperti di magia bianca: cialtroni che intascano abbondanti guadagni,
grazie all'incertezza e debolezza di chi li interpella.: Santo Padre nelle sue mani tremanti vedo solidità e fermezza di un polacco antibolscevico; un uomo
che ha affrontato con l'arma della Croce i potenti dittatori, costringendoli di scendere dal trono degli allori.
Rivolgendole i miei più calorosi saluti e auguri di lunga vita e sereno pontificato,concludo scrivendo che Lei è una bandiera ben spiegata e mai ammainata
che poggia le fondamenta nelle viscere della terra.