Quando

la coltre coprirà lo spazio.
vestirò di grigio il mantello
e tante goccioline sulla pelle,
sudario a coprir il volto.

Quando
il vuoto empirà
di avvizziti fantasmi gli occhi
 vaganti ricordi sbiadiranno
la tela del passato,
andrò sospirando.

Quando
nella notte silenziosa,
fiammelle si spegneranno
sarò sola nella silente valle.

Quando
l’orizzonte diverrà, dipinto appeso al cielo,
luna e stelle a colmar vuoto,
e  occhi avranno luce,
non avrò parole per scrivere, la
pagina resterà bianca.

Quando
sbocceranno viole nei boschi
crepuscoli a colorar il firmamento
gemme a colmar chiome d’alberi,
prati imbiancati di margherite,
papaveri ad accender fuochi,
grida di bimbi nei giardini,
conchiglie a cantar nel mare,
ed onde a sbatter su riva.

Come farò se non avrò sete e fame,
 solitudine avrà invaso il cuore,
e sentimenti a tacer per sempre,
detterò l’ultime parole,
non disperate se negli occhi avrò la neve,
 la primavera non avrà il colore delle rose,
ed avvolta nel silenzio della solitudine
vi guarderò e non vi riconoscerò.
Sappiate ch’io volo verso il paradiso,
e qui lascerò le ali.

7 novembre 2012

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Profilo Autore: Adele Vincenti  

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Mike: "né Michè, ricordi com'eravamo?"

Michele: "e come no Mi. Spensierati e senza problemi. E non mi rompere che sei giovane, hai ancora il mondo in pugno!"

Mike: "il mondo può anche trasformarsi in delle mosche, Michè"

Michele: "scusa ma com'è che sei finito così, solo e umiliato?"

Mike: "sarà andato storto qualcosa Michè, ma ch' c' poss fà? il lavoro che ho è buono, la paga è buona ma mi sfinisce mentalmente: 'a gent è cattiv"

Michele: "ti ricordi cosa dicevamo sempre? non lasciare che nessuno ti tolga la serenità!"

Mike: "né Michè, pensi sia facile? Ora con tutta la responsabilità e le aspettative di mamma e papà, dovrei buttare via tutt cos e fare un salto nel vuoto?"

Michele: "penso che se ci riuscirai saranno fieri di te, Mi"

Mike: "e che mi dici del mutuo, le assicurazioni, la macchina, le spese: e 'sord Michè, e 'sord, non crescono sugli alberi"

Michele: "e ch' vuò fà Mi, restare nell'ombra tutta la vita?"

Mike: "no, però aspetto l'occasione giusta, aspetto che la vita mi sorrida"

Michele: "eh no Mi, la vita non deve sorriderti, si tu ch' l'e fottr"

Mike: "la fai facile tu Mi, sei il me stesso da piccolo, che ne sai tu della vita"

Michele: "antipatico! guarda che io sono te e so quello che provi, e poi sono passati solo 15 anni"

Mike: "vabbuo va.. vediamo di uscire da questa fogna e diamoci da fare Michè, rendiamo fieri mamma e papà"

Michele: "e jamm ja, datti da fa, Mi"

Traduzioni napoletano-italiano:
"ch' c' poss fa?" : che ci posso fare?
" 'a gent è cattiv ": la gente è cattiva
" e sord ": i soldi
" ch' vuò fa ": che vuoi fare
" si tu ch l'e fottr ": sei tu che la devi f**tere
" e jamm ja": e dai, forza


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Profilo Autore: Michael S.  

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Mano a mano che passa il tempo, si perde qualcosa. Gli anni fuggono via e con essa si perdono pezzi di gioventù. C'è chi perde tempo, chi prende tempo e chi invece non ha tempo da perdere.
La vita è come una mela, c'è chi la mangia voracemente e chi la morde pian pianino: in entrambi i casi, alla fine si rimane sempre con un torsolo mordicchiato tra le mani. Col passare del tempo, si assottigliano le aspettative e si chiede sempre meno: brevemente, nel sunto della vita, nella speranza di allungare le giornate, si cerca un modo per vivere con maggiore intensità. Purtroppo le forze vengono a mancare e così si va alla ricerca di valori. Si ha bisogno di amore. E ci rimani male quando ti accorgi che in giro c'è tanta cattiveria e disonestà. Vedi che tante persone scazzottano fra loro per contendersi cose e oggetti di scarso pregio e gettano via pezzi di gioventù, per inseguire un fumoso nulla. Così rigiri fra le mani i tuoi oggi e ti accorgi che quel torsolo di mela non è poi tanto male. Mangi lentamente e intanto vedi le farfalle svolazzare e attorno a te i fiori profumano e sbocciano ancora. Così pensi: se tutto questo è oggi; allora mi vivo i miei giorni così come vengono e non penso più ai domani. In fondo...ora è oggi e anche se non è un "per sempre" vale comenque per ora o per tutta la giornata. Intanto mi vivo il presente, al futuro ci penserò poi.
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Profilo Autore: Giovanna Balsamo  

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Quante volte ho visto il mare! Eppure ogni volta che lo vedo, provo sempre tanta gioia e le stesse emozioni. Mi piace osservare le onde che si rincorrono e gareggiano fra loro, per primeggiare l'una sull'altra. Allte, basse, lunghe, corte. Non saprei quale fra loro sia la più bella: sono tutte belle le onde del mare. E il sole? Coi suoi raggi luminosi. Quante volte ho visto il sole! Eppure ogni volta provo tanta ammirazione: come riscalda il sole! Quando ti abbraccia con i suoi raggi, ti avvolge in una coperta calda...ti pare di stare in un ventre...capiente come un grosso utero. Che bella cesta piena di frutti è la terra! Ricca e colma di zolle fertili; ove granelli di sabbia pieni di germogli ammasati l'uno sull'altro...si baciano. Si rincorrono i granelli di terra, gareggiano fra loro per giungere primi accanto ad un bocciolo o ad una radice in espansione. Fra un granello di terra e l'altro non saprei quale scegliere: sono tutti belli i granelli di sabbia! Una sola volta potrò vivere la mia vita; eppure non mi stancherei mai di viverla. Come è bello vivere! La vita, coi suoi affanni che ti fanno lacrimare gli occhi. Con le sue lacrime che ci fanno piangere di dolore e poi di gioia. Con le sue salite, le sue discese, i suoi burroni pieni di vuoti e le sue salite faticose piene di speranze. Sali lungo le strade della vita: rincorri i domani, sorridi al nuovo giorno che nasce. Poi quando sali in cima ti gira la testa; perché temi di avere osato troppo. Ma poi, guardi giù, vedi tutta la strada che hai percorso e sei fiera di te: ce l'hai fatta ad raggiungere la vetta. Dall'alto guardi le case piccole piccole. Gli alberi lontani lontani. Se allunghi la mano, ti pare di toccarli: gli alberi ti paiono fuscelli e le case...piccoli paesi in miniatura. Tutto ti pare così vicino...pur essendo lontano. Gli anni passati sono pieni di ricordi. Quando li rivivi ti sembrano più leggeri: però quanta fatica ti è costata metterli tutti insieme! Quante sconfitte e vittorie hai collezionato. Tante sono state le delusioni, ma anche tante le gioie. Una volta giunta in cima, ti tocca scendere. Mano a mano che scendi, le case si avvicinano, gli alberi ti sfiorano coi loro rami...e tu che devi giungere In fondo, sei ormai stanca. Così scendi lentamente. Più cammini e più ti mancano le forze. Ti chini e poi stremata cadi sul terreno che ti avvolge e ti accoglie. Penetri la zolla, diventi seme: ritorni alla terra che ti abbraccia, come un figlio fa con la propria"madre." Così ritorni ad essere seme. Non saprei scegliere quale fra tanti semi sia il più bello. Sono tutti belli i semi di questo nostro mondo!
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Profilo Autore: Giovanna Balsamo  

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Solo ciò che è buono

Camminando su intrecci di liane sospese...nel vuoto incedo tentennando. Sotto di me c'è un incolmabile vuoto zeppo di fantasmi sbiaditi, che ipocritamente supportano e sostengono apparenze e finzioni. Fra santi imprecanti e madonne deperite e afflitte, cerco acqua nei deserti e calore negli animi freddi. Ora voglio affrontare i tumultuosi temporali della mia anima, burlarmi dei miei timori e andare alla ricerca di arcobaleni. Osservo intenerita merli dal becco giallo che intrecciano fili d'erba per farne nidi. Desiderando verdi aspettative, anch'io depongo le mie speranze nei rami della vita: covo freschi domani in attesa che si schiudano. Qualcosa di nuovo m'induce a camminare su archi di luce. Così lontani mi paiono vecchi carri di cartapesta che continuano invano a sfilare e a mostrarmi antiche allegorie. Rivedo i soliti volti mascherati di ipocrisia; ma non ne sono attratta: sono stanca di ascoltare bugie. M'incammino sul mio tappeto di cristalli e riflettendomi in esso, finalmente ritrovo la mia immagine. Indosso un paio d'ali e non temendo più il vuoto, spicco il volo. Plano sugli alberi del tempo e raccolgo frutta: sui rami qualche frutto è ancora troppo verde, (li coglierò domani) a terra frutta marcia (occasioni perse ieri.) Raccolgo solo ciò che è buono. Intanto che commedianti indossano abiti di scena e cambiano maschere, conformandosi alle circostanze; io vestita solo di me stessa e alleggerita da inutili zavorre, assaporo il dolce sapore della libertà di scegliere: senza ipocrisie, senza compromessi, né sotterfugi. Abbraccio il tempo che mi rimane e amo solo chi mi merita. Il mio tempo è prezioso: il superfluo lo lascio a chi ha tempo da perdere.
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Quando si odia, minutissime particelle di cuore cambiano colore: diventano scure e precipitano in un pozzo buio...dove tutto è nero. Quando si odia, si colpisce con ferocia un proprio simile, si chiede ad una mamma di coprirsi il seno mentre allatta il suo piccolo. si uccide un cane con i suoi cuccioli, si chiede ad un bambino di diventare presto grande, si deride un anziano a cui piace ancora giocare. Chi odia, stupra le donne, si arricchisce sulle miserie altrui, distrugge le famiglie. Quando si odia tanto, ma tanto tanto...si bruciano le chiese, si gettano bombe sui centri abitati, si chiudono gli ospedali, si demoliscono le scuole. Chi odia gli uomini, (i suoi simili) brucia i prati con i suoi fiori, gli alberi con i suoi frutti. Chi odia  ama le armi e distrugge l'amore. Chi odia...lascia che uomini che fuggono dalla guerra, muoiano in mare. Chi odia, rende l'aria irrespirabile: ammorbandola con polvere da sparo la rende irrespirabile. Chi odia non ama mai: non ha il tempo di farlo...è troppo impegnato ad odiare. Tutti noi per un po', nella nostra vita, proviamo odio...ma è un odio passeggero, è un odio che quando lo proviamo ci fa capire quanto sia importante l'amore. Ci sono persone che odiano sempre: lo fanno per primeggiare e non sanno che col passare del tempo, tanti pezzi di cuore vanno in frantumi e non si ricomporranno mai più. Chi odia, gioca con la vita degli altri e con la sua stessa vita. Chi odia ha nel petto un cannone che batte colpi di artiglieria. Per chi odia, ogni sparo è solo una vita in meno e ogni morto...un motivo di orgoglio in più. Potrei concludere dicendo che chi odia non ha il diritto di vivere; ma non lo dico...perché se così fosse, sarei anch'io una criminale. Potrei uccidere con le mie mani un assassino, ma io non so uccidere. Potrei sparare contro chi mi spara; ma così facendo darei seguito ad un'incessante guerra che produrrebbe solo morte. Nel mio petto c'è uno scrigno ove è racchiuso il mio cuore ed io non getterò pezzi del mio cuore nella pattumiera: ogni pezzetto di cuore ha una sua storia, ogni battito un'emozione, ogni lacrima un dolore, ogni sorriso una gioia. Io voglio che il mio cuore, anche se acciaccato dagli anni e mortificato da chi odia, mi accompagni fino all'ultimo battito...fino all'ultima ora, fino all'ultimo istante...e combatto ogni giorno perché voglio mantenerlo a lungo: bello, dolce, appassionato...e moralmente integro.
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Miserabile è chi alimenta il fuoco dell'approssimazione e della superficialità. Miserabile è chi dà alle fiamme nobili princìpi per produrre cenere. Miserabile è chi affama i popoli per arricchire chi ha già tutto. Miserabile è colui che tenta di sopprimere chi lotta per la giustizia. Miserabile è chi pensa solo al proprio tornaconto. Miserabile è chi distrugge ciò che gli altri costruiscono...e lo fa col becero intento di produrre miseria. Miserabili sono coloro che vengono soggiogati da chi ha brama di potere. Non è miserabile chi è costretto a vivere ai margini, per colpa di una società corrotta e malata. Non è miserabile chi lotta per sopravvivere. Non è miserabile chi è costretto a condurre una vita grama. Spesso si è avari con chi non ha nulla e generosi verso i miserabili. Spesso chi ti punta il dito è colpevole; ma viene supportato da facoltosi miserabili. Chi alimenta e produce miseria è un miserabile, chi la subisce è una vittima...ma purtroppo vogliono farci credere il contrario. Il nostro è un mondo pieno di miserabili "pecché 'o munno s'è avutato sotto è ncoppa." Riportare le cose al posto giusto è difficile, ma non impossibile...vale sempre la pena provarci.
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Profilo Autore: Giovanna Balsamo  

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Se fossi un libro di fiabe, sarei letto da tanti bambini, ma anche da tanti adulti che raccontano fiabe ai piccini. Se fossi un libro di cucina, sarei sfogliato da mille mani, profumerei di zucchero, di cannella, sarei felicemente impiastricciato di farina ed avrei il dolce sapore delle cose buone e belle. Se fossi un libro con figure in rilievo, sarei un cartonato stropicciato e sgualcito da piccolissime e dolcissime mani. Se fossi un libro, le mie parole rimarrebbero scolpite nel tempo per anni...forse per secoli. Se fossi un libro, entrerei in tante case e sarei il migliore amico di chi cerca compagnia. Se fossi un libro non avrei il tempo di annoiarmi; perché parlerei di poesia, di storia, di geografia, girerei il mondo e probabilmente non morirei mai: ad ogni parola fine, inizierei a respirare nuova vita in altri capitoli di un nuovo libro. Non sono un libro, ma nelle pieghe del mio volto c'è tanta storia: dalle occhiaie tatuate sul mio viso, si leggono le notti passate in bianco a riflettere sulla speranza di un domani migliore. I miei occhi hanno fotografato tante immagini, che gelosamente custodisco nell'album delle memorie. Il mio corpo porta il segno di cicatrici lasciate dal tempo: ricordi di tante pagine strappate. Non essendo un libro, non so neppure di quante pagine dispongo; però spero di averne ancora tante di pagine bianche da girare: pagine di vita, che simili a candide colombe svolazzeranno fra fiumi d'inchiostro, per continuare a scrivere ciò che non ho ancora scritto.
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Profilo Autore: Giovanna Balsamo  

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La soffitta della soffiata soffritta.

Genoveffa Frau

Genoveffa Frau

Nei lontani giorni di fine ottocento due cugini sprovveduti decisero di mettere per iscritto i loro pensieri da tramandare ai posteri.
Scelsero come base una vecchia soffitta impolverata, chiusa da tempo per inutilizzo,  dopo una bella ripulita sarebbe stato un luogo ideale per scrivere in santa pace lasciando che la fantasia facesse le sue evoluzioni in totale libertà.
Per non disturbarsi a vicenda decisero di utilizzare quello spazio a giorni alterni dopo aver dato una bella sistemata al locale munito di piccole finestrelle che permettevano alla luce del sole di infiltrarsi illuminando tutto lo spazio, lasciando solo piccole zone d'ombra che non intimoriva i ragazzi.
In un angolo ricoperta da un lenzuolo un tempo bianco, troneggiava un'antica sedia a dondolo ben conservata, nessun tarlo aveva osato profanarla. Ancora non sapevano i ragazzi dei nuovi tarli con cui avrebbero dovuto combattere.
Con grande sorpresa scoprirono un antico pianoforte, neppure un graffio lo aveva intaccato, i vecchi proprietari amanti della musica, non vollero cederlo a persone incompetenti, per timore dei ladri lo fecero riporre in soffitta, con le dita rattrappite e doloranti per i reumatismi non erano stati più in grado di poterlo utilizzare, non avendo figli lo preservarono per l'unica parente ancora in vita, la sorella Emily.
Cosi era stato raccontato ai ragazzi dalla loro zia che ereditò quel vecchio casolare, un tempo maestosa villa nel verde d'una ridente vallata di Axeminon appartenente alla contea di C.Caunti Valley.
Ultimati i lavori di riassetto e pulizia, i giovani ben presto iniziarono a giorni alterni la stesura del libro che avevano in mente. Scrivere in soffitta si veniva a creare un'atmosfera ispirante, i versi fluivano leggeri come cascate verso un fiume, trascrivere le loro emozioni soggettive che poi avrebbero assemblato in un unico volume sarebbe stato un gioco.
Non si incontrarono mai nei giorni dedicati alla scrittura, rispettavano gli impegni presi e tutto procedeva per il meglio fino a che un intruso si intrufolò nella soffitta facendo man bassa dei loro appunti.
Incaricarono un investigatore privato e in breve scoprì l'autore del furto.
Messi al corrente i ragazzi compresero d'aver a che fare con uno psicopatico, individuo bipolare con manifestazioni compulsive maniacali edonistiche.
Voleva predominare su tutti, essere il migliore di tutti senza scrupoli abile nel danneggiare chiunque gli capitasse a tiro.
Convinto genio della scrittura, era solamente genio dell'inganno.
Pensava d'essere al sicuro celato dietro innumerevoli nomi fasulli, anche di donna, su cui trincerarsi, talvolta facendosi aiutare da sprovveduti complici coinvolgendoli nelle sue malefatte.
Tanti altri hanno avuto a che fare con lui e ne sono venuti fuori stremati e sfiancati.
I ragazzi presero una saggia decisione, denunciarono il fatto alle autorità competenti, il furto è un reato punibile con l'arresto e risarcimento dei danni alle vittime.
Non l'avrebbe spuntata con loro, oltretutto era ben dimostrabile il furto e il successivo plagio dei testi.
Decisivo il suo sbandierare ai quattro venti la sua capacità di trafugare opere non sue.
Presto avrebbe varcato le soglie del carcere, nonostante l'età avanzata, non avrebbe avuto sconti di pena essendo già stato condannato per altri reati.
Il libro avrebbe visto presto luce mentre il ladro avrebbe ritrovato il suo mondo oscuro dietro le sbarre.
Ragazzi muovetevi, oggi siete insieme e non sentite il profumo delle frittelle?
Sono la zia Emily, vi ricordate di me? In quale pianeta siete finiti?
Presto, la cena è pronta, poi mi spiegherete quali segreti mi nascondete, non sono nata ieri, voglio sapere cosa vi rende cosi euforici.
Zia Emily, l'odore di soffritto arriva alla soffitta, arriviamoooo zietta bella, non urlare, ti abbiamo sentita, poi ti raccontiamo...

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Profilo Autore: genoveffa frau  

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Piange la città!

Giorno di meraviglia e di stupore,

in luccichio a specchio di colore,

la strada è imbiondita di torpore,

e la gente corre tenendosi le mani..

Piange il cielo,

son gocce a penetrar la pelle,

un viso stanco ad armonizzar dolore,

la pioggia bagna ogni sentor di vita..

Anime ed anime inumidite dal folcore intorno,

camminano i pensieri per le vie della città

rimbalzano spontanei, ma nessuno li vede,

e la pioggia lava ed asciuga ogni sudore,

che dal cielo riversa sulla terra.

Camminano anime vagabonde,

mentre la pioggia bagna la città,

la città piange!



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Profilo Autore: Adele Vincenti  

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