Questo mare oggi inquieto, a tratti così apparentemente accogliente, ricompone nella mia mente, a lenti fotogrammi, il ricordo di attimi indelebili e strazianti.
Quel pomeriggio di fine estate, tra ombrelloni chiusi e folate di libeccio, proprio di fronte alla struttura dello stabilimento balneare e poco oltre la battigia, giaceva il corpo inerme di un uomo di giovane età... si tentò l'impossibile per rinvenire quel soffio di vita che nessuno sarebbe stato in grado di restituirgli . I minuti passavano, e sembravano ore, pesavano come macigni.
A pochi passi, a lato delle cabine e inginocchiati sul selciato, due bambini ed una giovane madre pregavano ostinatamente perchè avvenisse il miracolo.
Le mani giunte, protese verso il cielo, l'intercalare all'unisono delle loro voci tremanti, invocavano quel Dio che non c'era...
Il mare ricorda, io lo so, io riconosco la sua lacerante inquietudine, che porta con sé rabbia e rassegnazione, la visione innocente dell'ineluttabile
Commenti
E' lspecchio di un'anima dolce e sensibile.
tuo, che mette in dubbio l'esistenza di un dio... ciao
Molto bello il racconto . Sono d' accordo con Miranda.
Un saluto da Ibla.