Avevo un grande amico, si chiamava Francesco ma in paese
lo chiamavano Ciccio, un ragazzino silenzioso, gracile, stava
sulle sue non lo dimenticherò mai, sin da piccolo mostrava
la sua timidezza, non aveva nemmeno frequentato un giorno
di scuola, lui diceva che i Genitori non potevano permetterselo.
Con suo fratello maggiore passava intere giornate a pascolare
il gregge, mentre il padre perdeva giornate intere nelle cantine
del paese. Un giorno volle confidarsi con me << vorrei una
famiglia come la tua Totò! >> << che dici Ciccio perché?
Pure tu hai una famiglia! >> Si mise a piangere << si! Ma ho
un padre che si ubriaca tutti i giorni la sera arriva ed inizia
a picchiare chi gli capita davanti, sai! Ieri sera a dato tante
di quelle botte a mia madre le ha rotto una costola ed ora
è a letto abbiamo dovuto dire al medico che è caduta dalle
scale, Totò io non c’è la faccio più voglio andare via,scappare
da quella casa maledetta. >>
Non riuscivo a crederci, io che avevo una famiglia così adorabile,
come poteva esistere così tanta violenza! < < Ora devo andare
Totò domani devo alzarmi presto >> <<ci vediamo domani? >>
<< Non lo so Totò non lo so >> mi disse allontanandosi a
testa bassa.
Il mio amico Ciccio, fu l’ultima volta che lo vidi lo ricordo
come fosse oggi povero ragazzo!
Uno di quei tanti giorni che partiva col gregge scivolò da
un burrone, lo trovarono dopo tre giorni morto dietro dei
cespugli, riuscii a vederlo prima che chiudessero la bara
sorrideva forse aveva trovato quella pace che tanto stava
cercando.....
lo chiamavano Ciccio, un ragazzino silenzioso, gracile, stava
sulle sue non lo dimenticherò mai, sin da piccolo mostrava
la sua timidezza, non aveva nemmeno frequentato un giorno
di scuola, lui diceva che i Genitori non potevano permetterselo.
Con suo fratello maggiore passava intere giornate a pascolare
il gregge, mentre il padre perdeva giornate intere nelle cantine
del paese. Un giorno volle confidarsi con me << vorrei una
famiglia come la tua Totò! >> << che dici Ciccio perché?
Pure tu hai una famiglia! >> Si mise a piangere << si! Ma ho
un padre che si ubriaca tutti i giorni la sera arriva ed inizia
a picchiare chi gli capita davanti, sai! Ieri sera a dato tante
di quelle botte a mia madre le ha rotto una costola ed ora
è a letto abbiamo dovuto dire al medico che è caduta dalle
scale, Totò io non c’è la faccio più voglio andare via,scappare
da quella casa maledetta. >>
Non riuscivo a crederci, io che avevo una famiglia così adorabile,
come poteva esistere così tanta violenza! < < Ora devo andare
Totò domani devo alzarmi presto >> <<ci vediamo domani? >>
<< Non lo so Totò non lo so >> mi disse allontanandosi a
testa bassa.
Il mio amico Ciccio, fu l’ultima volta che lo vidi lo ricordo
come fosse oggi povero ragazzo!
Uno di quei tanti giorni che partiva col gregge scivolò da
un burrone, lo trovarono dopo tre giorni morto dietro dei
cespugli, riuscii a vederlo prima che chiudessero la bara
sorrideva forse aveva trovato quella pace che tanto stava
cercando.....
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