sentire il canto di un uccello,
sentire il vento che trascina,
e poi si posa,
ed è silenzio.
E quella voce,
quel canto, il vento,
lasciano l’eco nel silenzio.
Ma, nel rumore del vento,
nella pace del silenzio,
una voce, un canto,
sarà sempre nel tuo cuore,
oltre la vita, oltre la morte.
E’ la voce di una madre,
che per un figlio vive,
che per un figlio muore.
in sommità misera di colori
luce trapassami
crea ombra di mia anima
proietta questa mia essenza
in piatto paesaggio
devia distorsioni resetta pensieri
mostrali neutrale compiacimento
di gesti semplici al cuore
insegnali di nuovo a giocare con la mente
con margherita a rimettere i petali
finalmente al suo posto
estirpa, quadrifoglio inventato per pochi
non far crescere quei bimbi
che nel futuro saltan su righe di gesso
insegnali"Celo Mima" cosi ataviche
ferro, rumore di sfere su legno appoggiate
nascondigli per nascondersi
cala dal cielo, corde per cullare
le loro fantasie
raccontale storie su carta scritte
da noi orgogliosi antichi
non crescuti.
che poche parole saper non stette,
al livor dell'amato onorarne il senso,
quanto l'amata, che le rime adduce
a ricerca audace per indicarne il pensiero.
E sazia il sapere, con procace sapienza
in ricercati fraseggi
d'autori e diletti,
che niuno commenta per limite pensiero,
null'altro che quello,
tranne colui che a tono suo risponde,
senza temer chi non comprende
e il pensier che non rifugge
nel desio di cotanto cuor.
Amor trafitto in alterno loco
null'altro vidi e cotal cosa
adesso mai più rifuggo
che lo destino avverso a me portato,
colma la speranza all'amor nomato,
che il tempio, ahi mia
del mio sogno ho donato,
ed ella ha reso in promesse e livore,
il di me futuro.
Che cara sei,
caro amore,
io t'ho e ti ho sognato,
che cara a noi, che ti amiamo da sempre
e un cor spezzato, ricordi
e noi i tuoi amori, se vuoi i tuoi cuori
di un piccino ed uno grande
dell'infinito averti, promessa grande.
Di cotanti incontri le parole ricerchi
e dei gesti incanti, già mi hai
che pretendi,
lo stesso dileggio e grande orgoglio,
di dirti per sempre,
ti amo e lo voglio.
S.Lanos
Venghino signori
Venghino a vedere luminarie stelle e colori
Oggi è il giorno di un gioioso ritorno
Si muove la ruota giungendo più in alto
Rallenta si ferma in un cielo cobalto,
torna giù, torna in basso
con mangiafuoco che fa il gradasso.
Venghino Signori, venghino con i bambini
Sulle giostre ci sono i cavallini,
girano piano, girano lenti con il filato
che si attacca ai denti
oh che bel giorno, in questo lieto ritorno
c’è un musicante che s’improvvisa cantante,
c’è il trenino che rallegra il bambino,
ma quando mi fermo un dubbio mi brama
una vocina da dentro mi chiama,
è aprendo la porta del cuore caccia la noia
e lo riempie di gioia.
Venghino signori ci sono grandi attrazioni,
in questo luogo regaliamo solo illusioni,
non abbiamo il mare, ma inseguiamo la gioia
insegniamo ad amare.-
Osservavo il vecchio in bastone lucido
Lui gioiva dei trascorsi
Dei suoi capelli bianchi
Colore vita naturale
Con l'indice toccava rughe felici
Occhi vissuti proiettavano
Tranquillità a colori
Ammiravano un ricordo
In bianco e nero
Osservavano gli esili lineamenti
Io li appeso nel niente
Insoddisfatto moderno
Tecnologicamente avanti
Invidiavo quel bastone lucido
Tale bellezza sorreggeva
Quei capelli rimasti bianchi
A raccontarci
L’immobilità
Dei nostri giorni.
Se mi dicessero
che la vita vale un giorno,
troverei un istante e il coraggio
per dirti che ti voglio.
Ma in un esistenza così indefinita,
per timore e speranza
c’è spazio, c’è vita
e c’è tempo per storpiare
parole in suoni,
togliere forma
a puzzle di emozioni.
La mente brava riflette,
blocca il cuore in fermento
e le passioni si aggiungono
spente alle rovine del tempo..
..come il petal di quel fiore
nato in primavera,
che alla prima pioggia di marzo
pianse e baciò la terra..
Ma la goccia
spinse un seme
in quella terra
che la giusta stagion
farà rinascere,
duri pure un giorno,
un ora, un istante.
Assuefatti da pulsioni non sfogate
Acidi nebulizzano passioni
Intorpidiscono la sola bellezza
Di droga ormonale
Carica di mutevoli passioni
Ognuna maestra di altre
Volgare insegnamento additano
Perversi maestri
Peccano dietro le nostre ombre
Io alla luce pecco il mio essere
Senza vergogna
Ogni angolo penombra io amo
Piegato io amo
Da solo immagino e amo
Vicino a te pecco
In droga tua
Vivo.
Implorano perdono tenporaneo
assuefatti da pulsioni non sfogate
acidi nebulizzano passioni
intorpidiscono la sola bellezza
di droga ormonale
carica di intersecabili passioni
oguna maestra di altre
volgare insegamento additano
perversi maestri
che peccano dietro le nostre ombre
io alla luce pecco il mio essere
senza vegogna
ogni angolo penombra io amo
piegato io amo
da solo immagino e amo
vicino a te pecco
in droga tua
lastre d'asfalto freddo
e lapidi murate all'anima.
Ardo come fieno al sole
malgrado il gelo
alla stregua del fuoco.
Rovente è ora la strada
e brucio pur d'averti
dilaniata di passione
come vetro da plasmare
sulla fiamma.
Respiri cenere nel vento
come respirassi me
mentre rosse scintille
giocano nelle tue notti insonni
ed impugni una carezza
in quest'aria calda d'estate.
AnnA B.
(Bell'Anima)
Mancato attimi, persi per sempre
Trascurato tuoi pensieri
Egoista ti ho rubato spazio
Impacchettando i tuoi sogni
Ora vecchio resoconto ho scritto
Tu sempre anima
Guardami come sarei stato
Insegnami come sarò
Io supino
Del tuo colore vivo
Sul tuo seno
Rimpiango
Ciò che non ho dato
in canti d'estasi
...
in questo silenzio ridesto.
Sentimi,
parlami
senza dir nulla
sulle mie labbra fertili,
sulle mie gote rosse.
Ascolta il mio respiro
come veloci altalene al vento
che sfidono il sole
e ancora oltre,
chiedimi
l' ultimo respiro.
AnnA Bonarrigo
(Bell'Anima)
Come le onde
toccano riva
e ritornano al mare
così sei apparso,
lasciandomi in faccia
il sapore del sale..
E non sono le mie
lacrime amare:
i tuoi occhi mi han rapita,
mi han protetta
e mi hanno fatto amare..
..Ma non ti ho mai parlato,
io senza parole
mai ti ho conosciuto
se non nel mio silenzio
mai ti ho avuto
eppur senza parole
ti ho già perso.
Maledetti i miei dubbi,
i miei forse,
le mie timide, fragili
e deboli forze..
queste parole,
sfogo di un' incomprensione
non sono un addio
non sono una dichiarazione
ma solo ricordi,
soltanto l'ennesimo strappo al cuore.
Occhi più in là non vedono
Deriso il poeta minimalista di carta
Ermetica velocità mentale ridotta
Piene e gonfie le vostre parole
Protratte in sperperio di spazio
Bene annotate descritte ubicate
Poeta sognatore perpetuo
Con retino da farfalle sempre in cerca di attimi
Su terra basculante vive
Di briciole si nutre
Insapore descrizione nostra
Corposa la vostra
Riassunti esiliati in confini labili
A volte fuggono
riempiendo animi