Donna amata,
la più bella opera d'arte da Dio creata,
la più bella poesia scritta dal signore,
la più bella musica composta dal creatore,
accolgo te nel mio cuore
come sposa,
come compagna d'amore,
perchè sei:
carne della mia carne,
sangue del mio sangue,
cuore del mio cuore,
respiro del mio respiro,
piacere che lenisce
il mio desiderio,
anima dell'anima mia.
Accolgo te come mia sposa,
come compagna d'amore,
fin che la mia vita non muore.
il calpestio è soffice
su cotonato biancore.
I passi non giungono all'udito
sulle nuvole dei ricordi
correvamo bambini
la discesa su scalinata di terra
passi sparsi su sassi umidi
per passare il ruscello
la risalita ai platani
irta mi leva il fiato ora
e la corsa su quel bianco
creava nevicata
creando stupore
bramosi
di arrivare là
\il posto magico\
i tappeti di foglie
attenuavano cadute
volavamo su liane forti
nella magia di quel ricordo
ho cresciuto il mio sogno
ritorno
cercando quel bianco.
A volte si ama senza sapere il perchè
A volte si odia e si conosce il motivo
A volte si va via per cercare una dimensione nuova
A volte si rimane perchè si è già combattuto tanto
A volte si dicono bugie perchè la verità fa male
A volte si dice solo la verità per farti crescere
A volte si deve scrivere qualcosa sennò si sta male
A volte devi stare solo ad ascoltare
A volte ci rimani male
A volte gioisci
A volte vorresti fare l’amore per ore
A volte vorresti chiuderti in una chiesa per il resto della tua vita
già la vita
a volte si fa sentire
A te, che specchi l’essere
non ti farò a pezzi
giacché, si paga simile gesto
con sette anni di sventura.
Ti velerò con il fiato
e con il dito,
traccerò un sole
che muti le sembianze,
coprendo le rughe
imbiancate dal tempo,
ognuna, con una storia diversa.
Piano, ritorni a riflettere
lasciando scorrere lacrime
che confondono il pianto,
ciascuna lacrima, gioia e dolore
perciò, ti ammanterò con una coperta
in modo che sia solo l’anima,
il mio unico, specchio.
come vela
nell'estasi del vento
in lievi carezze
umide e salmastre
nelle raffiche possenti
mostrà
rotondità perfette
che imbrigliano potenza
rendendo armonia alla voglia
in unione
la vela accoglie
e dona
il muoversi
il vento in estasi
le dona musica.
Il sole muore
e in me divampa l'amore.
Ti accarezzo piano
e la mia mente vola nel cielo
lontano.
Se ti odo respirare,
sento frusciare
l'onde del mare.
E ti lasci amare,
e mi lasci giocare
con il tuo candido fiore
peccaminoso,
facendo danzare il mio cuore
romantico e burrascoso
di piacere gaudioso.
Il sole muore,
ma la notte
è illuminata
dal tuo desioso canto,
profumata
dalla tua bellezza d'incanto,
inebriata dal tuo rosso sapore.
Il sole muore,
ma in noi
è nato
Amore.
Poesia
sei tu
la compagna
della vita mia!
Mi scaldi
nei giorni
di freddo inverno
mi cerchi quando mi perdo
nelle mie notti insonni.
In quelle notti
dove basta
un foglio bianco
e la mano
scorre sola
gettandosi
in quei versi di poesia!
Versi che scrivono
di me di te e
di quanto sei
nell'anima mia!
Nell’attesa
adorno la testa
di pensieri sensuali
il fisico si eccita
si agita stillando
aspetto un segno
un tuo invito.
Disperso nell’infinito
mi cerchi ti cerco
t’incontro
soave ti concedi
nel buio so dove inseguirti
esco ed entro dal tuo uscio
alla fine calmi i desideri
dopo la tormenta
Eterna nella sua storia.
Un vissuto da grande signora.
Quanto sangue è scorso per le sue vie,
quanta presunzione nei suoi scranni potenti.
Le canzoni popolari fanno da padrone
a uno scenario di cotanta beltà
ed il romanticismo si unisce al moderno,
la pace contrasta la violenza,
la grandiosità di imperiali beni,
tramandati da tradizioni secolari,
sovrasta la pretesa di una metropoli che non sarà mai futura,
ma rimarrà sempre all’ombra della sua potenza austera
che ha guidato secolari gesta
di uomini più o meno amati
e i decantati colli,
potenti guardie a guisa di una ricchezza immensa
ci ricordano ancora oggi
che questa è la nostra città:
un’ospite immensa che non crollerà mai,
testimonianza viva dell’eterna passione
che ci guida e ci riempie di orgoglio.
Il Tevere rabbioso scorre ancora nelle vene capitoline
e la papale cupola sovrasta e benedice un popolo straniero
ma ospitale nel contempo
e mentre un tram percorre lo storico suolo,
un timido calesse ci riporta indietro nel tempo
ed è un ricordo dolce in questo caos romano
Fragile è la tua persona
troppo sensibile per questa vita così dura
Ma ostinata aspetti un segno...
L'oscurità è davanti ai tuoi occhi
Un gesto inconsulto prende spazio nella tua mente
Vigliacca!
La paura ti attanaglia
e il dolore è ormai padrone del tuo cuore
Fragile sei per questa vita
Ti spegni lentamente
senza accorgertene ti addormenti
in un sonno liberatorio
e sei lontana,
finalmente lontana da colui che ti ha dato tanto dolore
Niente più ormai
Taci
La fine è giunta