Stretta tra due mari che ti accarezzano
Le tue montagne ti regalano alberi secolari
Tu hai ospitato tutti, filosofi e contadini
Tu sei la terra dei buoi, del primo vino
Tu sei guardata da occhi verdi da occhi azzurri e neri
Sei aspra, bella, dolce, sei mia.
Le tue mamme a volte piangono i figli che vanno via
Partiti senza meta, senza una via, con tanta poesia
Forse per non faranno più ritorno tra quei vicoli scoscesi
Dove hai lasciato il primo amore, tra i banchi di scuola
o alla festa del paese
Lasciare quelle spiagge, tra lo Jonio e il Tirreno
Dove giocavamo da mattina a sera
Mentre tu stavi vicino a lei, accarezzavi i suoi capelli neri
Lei ti sorrideva, ti raccontava le sue mozioni
Ti regalava un bacio e ti stringeva al cuore.
Non sapeva che a te piangeva il cuore
Che domani un treno ti portava in altri luoghi
Ma lei aveva bisogno di sentirsi dire:
finché io vivo, sei mia
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Buona giornata, Genè!