questa insana carestia
si addestra a cedere
alla nudità del pasto

aspira a ritornare

si finge luce
nella trachea di umori.

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Profilo Autore: Jean-Jacques  

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Commenti  

Lilith50
+1 # Lilith50 06-01-2025 10:43
Il titolo mi ha fatto pensare a dei profili di corpi proiettati che, già di per sé, costituiscono una mancanza giacché non si tratta di corpi pieni. Ma la tua, a tratti, è una poesia della mancanza, poesia dell’assenza in cui l’elemento del sacro si contrappone a quello del profano e sembra non trovare un equilibrio. Da qui la lacerazione, un richiamo alla carne presente anche in altre tue poesie.
È come se nella pulsione sessuale trovassi redenzione, un riscatto per quella carestia insana e per un pasto nudo che ritornano ciclicamente in un’atmosfera claustrofobica.

Non so, mi prende così.
Jean-Jacques
# Jean-Jacques 06-01-2025 16:14
Grazie amica cara per i tuoi sempre accurati e profondissimi commenti. Direi che, come di consueto, hai catturato pienamente le connotazioni esplorative che volevo imprimere al testo. Il titolo intendeva infatti suggerire una mancanza di essenza nella permanenza della sola forma esteriore e di un'estraneità complessivament e schiacciante. “Insana carestia” è una metafora per esprimere, appunto, una percezione accentuata di perdita e di privazione mentre “addestra a cedere” indica, come ben hai sottolineato, una sorta di adattamento e accettazione di questa condizione, che ho tentato di enfatizzare ulteriormente con la raffigurazione della “nudità del pasto”, poiché “nudità” simboleggia anche la cruda e non attenuata realtà della sopravvivenza. Se, però, come scrivi, sacro e profano sembrano non trovare un equilibrio e una conciliazione, l’immagine che “aspira a ritornare” era animata dalla speranza di una possibilità di un ristabilimento e di una reintegrazione dei sentimenti di pienezza e di realizzazione. Con i versi “si finge luce nella trachea di umori”, infine, mi riproponevo di trasmettere quella ciclicità che tu, con grande acume interpretativo, hai colto nella lettura. Il processo di ridefinizione e di ritrovamento potrebbe infatti rivelarsi un inganno dalla luminosità illusoria (si finge luce) dove persistono insormontabili quelle claustrofobie che segnali dovute all’insanabile contrapposizion e tra il bisogno di un respiro vitale (trachee) e gli elementi più oscuri e insondabili delle individuazioni emotive ed esperenziali (umori). E, dunque, sul tentativo, naturalmente vano e velleitario, di cogliere il senso di comprensione e finalità della complessità dell’esistenza umana. Grazie sempre di cuore per i tuoi preziosissimi e impareggiabili interventi. Un bacio grande e a rileggerti presto.
Simone*
+1 # Simone* 06-01-2025 18:39
versi dove persino
l' inafferrabilità diventa tangibile ...

Ciao Jean con affetto e stima sincera .
Jean-Jacques
# Jean-Jacques 06-01-2025 18:47
Grazie stimatissimo Poeta, sei nella mia anima. A rileggerti presto.
catilo
+1 # catilo 09-01-2025 20:47
Tormentato esistenzialismo!
Bel lavoro, profonde le riflessioni.
Piaciuta molto ;-)
Jean-Jacques
# Jean-Jacques 10-01-2025 11:30
Grazie Catilo, un gradito e apprezzatissimo commento. Contento ti sia piaciuta. Un caro saluto.

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