Mi riscopro
e no, non sono un poeta
ma l'altro poeta… il fabbro.


Senza carta, né penna
d'incudine e martello.
Batto e ribatto
sullo stesso punto storto
lo voglio
fucinare a dovere.


Salato e maturo
… deplastificato, in grado
di tornare allo stato brado.
Socievole fratello
per le praterie del creato


e capace
di scegliere un capo
felice nello scorgere
il sorriso attorno
e idoneo a tirare le fila
non la corda
... che spesso impicca.


Per non dovermi pentire
di non aver mosso
nemmeno il martello.


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Profilo Autore: Bowil da Wilobi  

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