nelle insegne vittoriose
delle finestre di una chiesa
raccogli le ancore che
rantolano ai tuoi piedi
il suono delle campane
è l'unico che regna
tra le mattonelle rivestite
di un incesto metropolitano
i guardiani dell'arenile
sorvegliano i vivai
oggi ho dimenticato
i miei appunti
sono sull'orlo di
un'infelicità programmata
i cani corrono affamati
e mia sorella 
mi abbandonerà 
in una sera d'estate
guardati intorno,
oltre i petali di neve
nulla lascia l'azzurro
comprare cucchiai d'argento
coprirsi con logore sciarpe
eseguire prove
di velocità notturna
io, però, quando
tutto è così chiaro
non so più cosa dire.

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Profilo Autore: Jean-Jacques  

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Commenti  

Lilith50
+1 # Lilith50 17-08-2024 17:24
Forse quell’infelicit à è vittoriosa perché programmata. L’essere umano ne è inconsapevole, naturalmente.
Il punto è che cerchiamo sempre in grande e soprattutto in modo che sia condiviso da tutti mentre, in realtà, la felicità è nelle piccole cose, nel qui ed ora, non sempre comprensibile agli altri e, spesso, puttana.
Sono, ad esempio, queste immagini contrapposte nel tuo testo a dare un senso di infelicità e incomprensione, a manifestare questa tensione tra bellezza e desolazione. Cerchiamo di dare significato a qualcosa che significato tante volte non ha e la nostra fragilità ci fa ripiegare in luoghi di rifugio come le finestre di una chiesa (la religione può rappresentare un’ancora di salvezza per qualcuno).
Il suono delle campane potrebbe essere l’unica cosa che ci lega alla realtà e anche la meno ingannevole (mors certa est).
“…eseguire prove di velocità notturna io, però, quando tutto è così chiaro non so più cosa dire.” Questa parte mi piace molto.
Grazie di averla condivisa anche qui.
Jean-Jacques
# Jean-Jacques 17-08-2024 17:30
Sì, l’infelicità è vittoriosa perché, come osservi con perspicacia e acutezza interpretativa, programmata dall’“ancora di salvezza della religione”. L’infelicità, ma soltanto transeunte e temporanea, riflette anch’essa la tensione tra bellezza e desolazione, la meretrice angelo perduto dei marciapiedi metropolitani, la significanza della fragilità ma anche la fragilità della significanza. Il suono delle campane ci lega alla realtà nella visione simbolica della ciclicità della vita, la finitezza dell’essere, quelle prove di velocità di notturna prima che sia troppo tardi e mia sorella mi abbandoni in una sera d’estate. Grande, Lilith, magnifica lettura e grazie a te per averla condivisa.
Simone*
+1 # Simone* 18-08-2024 11:01
In un incesto metropolitano
che sembra essere talmente impattante che forse si è legati ad un infelicità che forse sembra essere un qualcosa che in apparenza distingue e forse si distacca da questo logorio che si sente forte nei tuoi versi
E da ciò si vorrebbe sfuggire e non supplire però non e' legata soltanto allo stordimento del vivere
secondo me in quell' abbandono c'è qualcosa che riconduce alla chiusa di questa tua Poesia
l' ennesima in cui trovo tante affinità.
Un abbraccio Jean
Jean-Jacques
# Jean-Jacques 18-08-2024 13:19
Eh, sì, carissimo amico poeta, un incesto impattante, un'infelicità che si coniuga ma anche distacca dalle dinamiche e gli andamenti evolutivi, un logorio in parte connesso all'abbandono dei legami primari e che spinge a fughe ma anche a speranze di ricongiungiment i, e una chiusa dove sembra quasi superfluo spendere ancora parole e inutili linguaggi. Sono contento e molto onorato dalle affinità che riscontri nei nostri versi. Anzi, ti dirò, quell'accenno al logorio mi ha ispirato a tal punto che ho deciso di sostituitre sudicie sciarpe con logore sciarpe, mi sembra molto più appropriato al senso della poesia. Grazie ancora di cuore, amico poeta, e un abbraccio stretto anche a te.
Marinella Brandinali
+1 # Marinella Brandinali 20-08-2024 09:56
Momento che lascia spazio al quotidiano ma profondo, mi è piaciuta molto. Buona giornata
Jean-Jacques
# Jean-Jacques 20-08-2024 10:39
Grazie di cuore, Marinella, una buona giornata anche a te.
sasha
+1 # sasha 02-09-2024 13:35
A parte che ho fatto fatica a leggerti per l'assenza di respiro (eccheccavolo.. . distanzia un attimino i versi; che ti costa?).
Detto questo ho trovato molte belle immagini e fili conduttori che le uniscono: tra cui spiccano l'insofferenza, la disillusione, la sfida e... il casinismo cosmico.
Questo è quanto! Troppo striminzito? Sappi che nn ho voglia di fare in ca@@o!!! ciaoooooooooooo ooo
Jean-Jacques
+1 # Jean-Jacques 10-09-2024 18:13
sashagabryyyyyy yyyyyyyyy, che bello. Eh, ne abbiamo già parlato, e poi lo faccio di proposito per lasciarti senza respiro, ah ah ah. Comunque, se ti va, mostrami come la divideresti. Eh non me ne parlare, sono in fase di apatia completa anch'io. Grazie per la lettura, il bel commento e le considerazioni. Un abbraccio.
sasha
+1 # sasha 11-09-2024 14:31
Non ricordo il motivo per cui nn suddividi i versi e manco mi va di cercare la spiegazione! E nn ho voglia di dividertela... Lo fai come compito a casa; nn credo sia un tuo limite::: quindi datti da fa'! :)
Jean-Jacques
# Jean-Jacques 11-09-2024 16:13
Neanche a me va di ripeterli e di suddividerla. Casomai, ne riparliamo alla prossima. Un abbraccio sashagabry.

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