È gravità che inghiotte la luce.
Tenebra diffusa prima del frastuono,
rabbia nei pugni stretti mutilati.
Capo chino sul buco nero dell'uomo,
frenesia bellica nelle fucine di Efesto.
Giochi di ombre, di anime vendute,
scricchiolio nel vuoto di atomi in fissione.
Secondi interminabili come mannaie nei porcili,
funghi nel cielo come prodigi divini.
Distruzione di mondi,
solenne turpiloquio,
di uno sterile futuro,
senza memoria del passato.
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