Scarpe slacciate,
suole erose dal passato ,
passo lento senza meta e una cicca tra le dita .
Due monete , tintinnio nella tasca ,
e ogni pensiero va,
viene e va,
gira e svolta,
come trottola impazzita,
mentre resta fermo lì,
faccia assorta,
in un dedalo di cemento.
Tremore, mentre sfiora un'ombra,
rumore, nel silenzio dell'attesa,
Pioggia lieve lacera il patibolo dei propri pensieri.
Ed il sole muore ancora,
giù il sipario,
via le luci,
solo una scia di fumo ardente di sigaretta a mezz'aria,
dove tutto resta in stasi,
come fiumi senza mari,
come i giorni tutti uguali...
Commenti
in questa poesia.
Trovo una sensazione di stasi e di insofferenza..
tra questi giorni che sembrano essere così acerbi eppure vivi .
bella e sentita.
Un saluto Fabrizio.