Per certo le strade tendono al nero
E lo sguardo mio in esse s'incarta
E i torbi cieli e il profondissimo paesaggio
Degli anonimi sentieri incanta il mio passaggio
Su questo pianeta austero

Sulla quiete marina della terra
Lo scrostato globo sullo sfondo
Si pinge un quadro annuvolato e grondo 
E pago in grandezza, il mio occhio vi erra


Questo nero, umido e gonfio
Ch'è riflesso del mio stesso
E dell'ampio tonfo
Che è la mancanza del senso e del nesso
Ribatte del suo timbro come tamburo
Nel mio corpo
Così cos'è infinito e scuro
In me si fa corso
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Profilo Autore: Ealain  

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Commenti  

Francesco*
# Francesco* 16-03-2024 16:42
Mi piace disquisire sull'infinito che è in noi. Io credo che l'infinito per l'essere umano non esista, se non l'infinità del pensiero che ben trasmetti in poesia. Ad oggi di infinito per quello che ne sappiamo c'è l'universo.

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