può cambiare
quest'immagine imbiancata.
Quali occhi possono amare
questi sguardi appannati
che vagano smarriti
nei miei
sentieri nascosti.
Quale mano può accarezzare
queste voci del passato
che tornano impetuose
a svegliare i miei sogni
persi
nello scorrere
dei giorni
lungo il fiume
della vita.
Riparto ogni giorno
armata
di un sorriso sfiorato,
e sogno che dal cielo
scendano
carezze di cristallo
per calmare
queste acque forti
che circondano
la terra.
Commenti
Introspezione nitida ben rappresentata con un verseggiare calmo, felpato, in contrapposizion e alla visione sempre costante dell'impetuoso scorrere del
fiume, metafora perfetta della vita. La navigazione deve nutrirsi di carezze e sorrisi trascorsi ma non annullati. Sono celati dagli anni ma possono essere scovati, forse "devono" essere scovati per sperare in una giusta rotta. Scritta molto bene, specie nella fase finale con tinte poetiche di ottima qualità.
Ciao!
Aurelio
Un saluto da Ibla.
Aggiungo dicendo che apprezzo di te la pacatezza del verseggio e la profondità delle cose che dici. Un piacere leggerti. Ciao...^.^
E le "acque forti" della chiusa rivelano una doppia interpretazione.
Apprezzo molto lo stile, più volte sottolineato da chi mi ha preceduto.
Un saluto