Ti calpesto senza lamento
e tu non lamentarti
la mia pianta è già dolente
sulla brulla terra
d'amaranto rivestita
di fuoco che non brucia
Le mani in tasca
riordinano i pensieri
lasciati li accartocciati
sulla mensola del focolare
stillando ad uno ad uno
riaffiorano gli amori
Tornerò, si tornerò
e li ritroverò
tutto ciò che ho lasciato
così come lasciai
una mattina di maggio
annoiata e grigia
Commenti
" Nell'attimo in cui si fà, è già passato! "...
Sempre singolare, Ambra. Ciao...
Ciao Giò e grazie del passaggio.
Ciao Ambra!
Elisa
Ciao Elisa.
L'Utopia come titolo rende benissimo l'idea e l'immagine dello stato d'animo che hai descritto .
Condivisa , piaciuta.
L'immagine è di chi per rancore, rabbia o delusione cambia atteggiamento verso l'altro sesso.
Ecco il "ti calpesto senza lamento e tu non lamentarti", la pianta che calpesta...la stanchezza del continuo "brio"...il suo comportamento poco le piace ma continua...pren de e lascia...prende e lascia...e pensa a tutte le persone che ha incontrato e nell'illusione pensa che li ritrova lì esattamente dove li ha lasciati....UTO PIA.
Ha lasciato anche la noia, pensa, forse non sa che è diventato tutto noia.
Ciao Simone.
Ciao.
Ciao