Quando verrai a prendermi
non scambiarmi con la notte
né con il giorno
non credermi un paesaggio in fuga
traccia affogata, nostalgia ferita.
Se verrai a prendermi
non cercare la strada
non dare il viso a segnaletiche
dimentica i ponti gli aerei
le ore di fiori non colti
i passi non portati ai parchi.
Porta tu il tempo, gli universi reclusi
la sponda e il precipizio.
Porta la musica
quella che ci ha trafitti
senza veli, senza altro che noi.
Avrò il tulle dell’ultima volta
scintilla al buio
e il buio assorto nitido a te solo.
Non cercarmi più in là,
sto danzando da sempre
sulla tua vena
che fa rintocchi e brucia.
Sto nell’angolo della tua palpebra
nel piccolo neo sull’orecchio
sulla lingua dove chiami.
Ho mosso le note
sapendo che tu le toccavi.
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