Mi arriva dai tuoi occhi
la speranza
quella luce che preserva
la fantasia
e penso che ancora per un po’ sarà salva
finché senza ragionamento
colorerà il mondo .
D’arcobaleno i “perché “
con gli incastri dei colori tra le mani
fino alle dita con gli scarabocchi
dalle favole fiorite , i folletti dei boschi , le magie , i sorrisi.
Non t’inquietare mai del buio ,
i mostri , sono altro bambino mio , non aver paura,
nulla di spaventoso quando si spengono le luci.
E scusa questo mio rincuorare , tu sei il bambino del futuro
e il presente è così alterato, trasformato, irriconoscibile, immagina
come potrebbe diventare se ogni cosa
venisse accolta con amore .
Davvero sei la speranza.
Fatti avanti , estirpa dai cuori la malerba e la zizzania,
come coriandoli spargi ovunque buoni sentimenti,
costruisci dal nulla il tutto e mai , dico mai , avere pentimenti.
Io non sono stata capace
di lasciarti un mondo di luce, verdi foreste,
paesi in pace e fiumi di acqua chiara .
A te il lavoro più eroico
costruisci oggi
meglio il tuo domani .
Al cuore come una profezia
di inattesa fonte
dove germoglia il fiore
alla luce dell’erba che cresce.
Ti estasiasse la rena
con la sua sabbia fine
per stendere il tappeti
d’eterni sassi.
Ti abbagliasse il cielo
con venture di stelle
per non essere soffocato
da un mondo senza pace.
Un barlume di sole riflette a levante,
illumina i sensi di un uomo sognante.
Questo tenue calore del mistico raggio
riscalda il cuore; è forse un miraggio?
Solo e felice, perso nel pensiero
quel fascio di luce dona sollievo,
ancora un istante; par di sognare
il raggio del sole si specchia nel mare.
Dona pace, armonia e calore
prendono linfa nuove parole.
Illumina i sensi, accende speranze
colma il cuore di grate fragranze.
Le nostre speranze e, pur le attese
dal raggio splendente, mai disattese.
Una nuova certezza; una pace sicura
quel raggio di sole non teme paura.
Se solo potessi farlo splendere
quando il dolore nell’uomo si accende
son certo che, un raggio lucente
lenisce le pene e,speranze riaccende
Luccica la sfera celeste
al far del giorno.
Tra il mare e il cielo,
l’ultimo fascio di luna
arde come il sangue
che incessante
scorre nelle vene.
Pure l’onda spumeggia
e, invita all’amor
che sulla riva del mar
mai si consuma.
La stella che ancor
nel cielo fa capolino
illumina la scia
di chi nel mar
va cercar fortuna.
Sulle note delle onde
canta il pescatore contento
la sua canzone all’alba
che rinfresca l’idea d’amor
che gli passa sulla testa.
Affidare le parole alle coscienze
che muovono l'animo ribelle
con le energie
di fresche giovinezze.
Esortare lo sfolgorio dell'estate,
la sonnolenta pioggia autunnale,
l'improvviso soffio del vento
che appuntisce la parola
pronta al duello
con l'ipocrisia.
Le parole,
recise sui binari
della vita.
Fiumi di rabbia
e sguardi sprezzanti
sotto una luna pallida
che si atteggia, a padrona dell'oscurità.
In mezzo al trambusto
di una psicologia errante
emerge l'eco, di un suono irrequieto
che avanza con cadenza precisa.
Sarà forse,una rabbiosa creatura
generata, dai confini dell'odio?
Se essa fosse questo?
Una vipera strisciante
che secerne livore a volontà
come lussureggiante e mortificante
dolcezza invadente?
Accarezza, fredde pietre preziose
con il corpo terreno.
La sua tana,una grotta di gelidi cristalli
e false luci appariscenti.
Resta in attesa, del secondo tempo
per rendere al suolo
la vecchia pelle
insieme a scarni ricordi.
Visioni oniriche,come dipinti di vane foschie.
In quel prezioso terreno
oramai reso fertile dall'oblio
rimane un flash onirico
perso in un laconico, divagare astrale.
Fu così, forse
che nel primo tempo
rimase solo la colpa insoluta
di un ragionamento marcio.
Tra oscure prigionie psichiche
liriche segrete,intonate
da effimere voci gotiche.
Visioni lontane
di mani profane
attorno ad ornamentali
oggetti sacri.
“Le conseguenze delle nostre azioni sono come spaventapasseri per i codardi, e come raggi di luce per i saggi.”
(PAULO COELHO)
mi discosto dal mondo,
mi basto, senza chiedere nulla.
Tra lune e soli, tramonti e albe nuove,
ritorno alla vita, pregustando
sapori e certezze.
Soddisfo la mia sete d'amore
con sguardi pieni di mare,
e notturne stelle che
scorrono il cielo.
Porto dentro fardelli
ma il peso è leggero,
e le mani stringeranno
ancora ricordando,
il respiro di una vita,
la mia vita, che sta logorandosi.
Un faro brilla sempre di luce
cosi l’anima di ogni uomo
un impasto di sole e di vento
da quell’impasto tutto viene.
Nel mio poco mancare
mi sono persa con cura tra le righe .
Dentro questo rifugio ho avuto conforto
e’ il posto equilibrato dove vengo sempre a trovarmi
capace di essermi cielo
antico come le stelle
capace di essermi spiaggia
con l’aria salmastra fin dentro le narici
capace di essermi cuscino
a riparare le braccia,
la testa,
il cuore.
Mentre la quercia
s’accompagna
con il cri cri dei grilli
mille lanterne
sorvegliano il cielo .
A me ricordano
una collana di perle a forma di conchiglie irregolari e sfuse,
sparse ovunque .
Il vento poi le disperde e
fascia i campi di tenacia .
Più in là, in solitudine ,
sonnecchiano le case .
Tutto dorme .
Ascolto la notte
con gli occhi socchiusi
quasi come un alito
si propone sul mio viso
è una carezza ,
un ricordo .
È la voce di mio padre,
di mio nonno,
dei padri e dei nonni,
dei tempi andati
vissuti,
una voce confusa
poi chiara,
pari ad un respiro
palpabile e sanguigno .
È una donna
di schiuma e di profumi ,
un canto di sirena
che adula i pescatori,
un suono delicato degli alberi ,
un fiato di vita tra le vie ,
una soffice piuma che
si adagia sui tetti
quando tutto riposa e
il paese con una nenia
mi culla .
non lasciarti ingannare dalla luna
che galleggia sull’acqua
che la luna è lassù
e tu come ogni notte sei a mollo
a pescare nei cieli…
**
e quando guardi il mare dalla barca,
non farti più gabbare
da quel volto irridente che sostiene
di essere te stesso.
**
la vita è un’illusione galleggiante.
lo sanno anche i pesci
che incappano ogni notte nelle reti
e ogni giorno finiscono in padella.
***********
ore 15,27
sabato 10706/2023