quando esci nel chiarore
del mattino
e la sera
tra le ombre del sole che muore.
Cercami
tra le vie del mercato ,
assiepate di folla,
o seduto tra i banchi di scuola.
Cercami
in ogni piazza vuota,
dietro le vetrine appannate dei bar,
e nelle auto che incroci
lungo la strada di casa.
Cercami
quando il buio ti avvolge,
nel letto, accanto a te,
in ogni sogno che consola.
Cercami
sono dietro ogni
porta che apri ,
lungo ogni strada
che percorri.
Cercami
nei campi bruciati dal sole
o coperti di bruma gelata.
Lungo i filari di vite,
sotto ogni zolla di terra,
dietro ogni filo di erba,
o sulla cima ondeggiante dei pini,
dietro ogni ramo o foglia.
Cercami
lungo le ripe del fiume,
tra i sassi e le gaggie,
alla fine di quel sentiero
di montagna,
nell'acqua di ogni lago
dove ti specchierai.
Cercami
in ogni nuvola bianca
sull'azzurro orizzonte del mare,
lungo spiagge calde di sole,
in ogni onda che ti bagna,
in ogni orma sulla sabbia.
Io sono dovunque mi cercherai,
perché sono il vento
che ti accarezza i capelli,
la pioggia che ti bacia il viso,
l'aria che respiri.
Io sono dovunque tu sarai,
perchè sono dentro di te,
parte della tua anima
come tu della mia,
sono una piccola fiamma
nel buio,
un nulla fatto di fuoco,
sono un pensiero leggero
che si nutre di poco,
e niente ti chiede,
se non di restare
sempre con te,
nel tuo piccolo cuore.
tutto sarà a gonfie vele.
Dimentichiamo il passato
dimentichiamo ogni reato!…
Ormai è tutto finito
istinto antico
di un uomo ferito
che corre da solo
e sente il suolo
con le scarpe
e ti pensa
come fossi arte.
Arte benedetta tu sei
fra amore e Dei
per rimarcarle con vigore
al vento che attraversa il mare
fino a raggiungere la città perduta
nel tuo cuore chiuso in un angolo
senza spiragli di allegria e serenità.
Vorrei forzare la serratura di ferro
della tua ragione arrugginita
dall'egoismo che ti copre e ti scalda
lasciandoti macerare in un bagno
di lacrime e lamenti senza rimorsi,
che ti ridestino dal sonno convulso
che ti scuote lasciandoti cadere
in fondo al buio senza speranza.
Vorrei capovolgere il tuo dolore
ferito dalla crudeltà del destino,
in una cicatrice da portare fiero
sulla pelle del cuore che, guarito,
assapora la vita
nella sua complessità,
ammirata dal vertice della tua anima,
libera come un rapace ribelle
che sovrasta incondizionato
su quegli obiettivi che fanno
respirare ancora
il senso di conquista.
Capovolgo ancora i tuoi silenzi
sotto il cielo immobile del tuo lutto
trasformandoli in parole che scavino
tunnel fino a raggiungere il cuore,
perché è da lì che rinascerai ancora
senza morire ancora sotto
il braccio della scura maschera
della depressione, che a passo svelto
ti lascia bere al calice del suo veleno.
nuoto in una goccia d'amore,
sto immobile senza parlare
qui immersa nel muto stupore.
Perché mi trascini nel vento
di un sogno che soffia distante?
Cos'è questo mio perdimento
del fermo intelletto sapiente?
Non basta una corda intrecciata
per viver il ponte sul vuoto,
rimango dal volo ammaccata
sull'orlo attraente d'ignoto.
Proteggo dal gelo del mondo
un cuore che trema bruciando
tra fiamme d'un fuoco profondo.
Di sguardi l'amor sta vivendo.
l’assenza di paure in piena notte,
sia essa ghiaccio figlio dell’inverno
o soffocante in opprimente agosto.
Ho visto stelle correre al riparo
al sopraggiunger di maligne nubi
ed altre, a mo’ d’affascinanti donne,
spogliarsi d’ogni ultimo brillante.
Per tre giorni ed anche per tre notti
a Santiago ho fatto compagnia
mentre adescando il fiero nostro marlin
pescava invero l’estremo suo coraggio.
Bonacce è vero che ne ho mandate
ma il mio vecchio mai ha più saputo
di quanto ancora sono amareggiato
per le tempeste che non gli ho evitato.
Se mai qualcuno ti dovesse dire
che solo d’acqua sarei fatto io,
non annuire e sii anzi tentato
di venire a vedere la mia anima.
Esistono altri giorni, amore mio?
Sai, quei giorni presi in prestito al mattino
usati fino in fondo e consumati,
vissuti come fossero un regalo,
non scritti in nessun altro calendario,
giorni privi di nome e di futuro.
.
Giorni nostri, dipinti di passione,
privi di ore, senza giorno e notte,
fatti di tempo che non è trascorso,
senza ricordi, senza investimenti,
lontani dal passato mille anni.
.
Eppure nostri più di tanti altri,
eppure vivi, eppure scritti a fuoco,
nel luogo più profondo della terra,
in quella grotta dove si conserva
la storia scritta dell’anima del mondo.
le tue carezze sulla mia pelle,
fredde come la neve del tuo cuore.
Brucia la mia anima,
mentre arde d'amore al solo
tocco del tuo sguardo mentre sei qui.
Bagnate parole pronunci sottovoce,
prive di verità, spazzano come fiume
ogni speranza tra le mie mani.
Divampo al solo pensiero di perderti,
tra la lava del vulcano che erutta
parole di passione e sentimento,
messe a tappeto solo per te!
Sei acqua che quieta la mia ragione
senza spegnere la luce
di raggiungerti
per fondermi in eterno.
Sono fuoco che ti prosciuga,
divorandoti nel calore dei miei baci,
dolci e veraci, musica orchestrale.
Sono la futile parentesi indesiderata
nella tua stagione senza ancora
che mi voglia trattenere in te.
Sei tu per me, quel combustibile
che, acceso nella notte senza tempo,
brilla di scintille luminose
ad abbagliarmi il respiro che ti urla,
quel "ti amo da morire, da morire."
Sei calma acqua di mare
in superficie,
antartica come i tuoi gesti
che sprechi nella tua distrazione.
Io, io quel fuoco di fulmine
che si scaglia per amore bruciando
nell'acqua che non può bere
per goderne la sua essenza pura,
tu, il flusso della mia vitalità,
ristoro della mia sete senza fine,
agonia senza pace che consoli, mai.
All'ombra di un giorno disfatto,
sul cuore non cala il riposo,
vuol solo vibrare nel petto
con ritmo da folle curioso.
Sentire del volo il mistero,
giocare col fuoco notturno,
sperare di credere al vero,
viaggiar in un blu taciturno.
All'ombra di un giorno finito,
nel cuor v'è ricerca d'amore.
Sta cieco di fronte all'ardito
pensiero che emana calore.
Spezzando il dolore in frantumi,
percuote di luce la vita.
Le lacrime scorrono a fiumi
su quella guarita ferita.
Fosti brivido inatteso,
forte nodo nella gola.
Fosti folle desiderio,
Fosti vento, sole e sale.
Risi e piansi sentimenti.
Masticai fiumi ansanti.
Con un'anima tremante,
vissi istanti, intensamente.
Oggi, il cuore chiuso, muto,
cerca vuote spiegazioni,
mentre il giorno gira spento
tra ricordi e delusioni.
Sei ancora dolce sogno,
sempre viva tentazione.
Sei mancanza sulla pelle;
nel grigiore, sei colore.
Posso anche non cercarti,
posso ridere agli scherzi.
Ma d'inganno ci si spegne
e negli occhi zuppe spugne.
Se l'amore fosse saggio
a sé stesso basterebbe,
ma vuol litri di coraggio.
Vetri rotti, specchi e schegge.
Sei presente nell'assenza,
come fuoco che non brucia,
come vento in una stanza,
come sabbia tra la pioggia.
Vivo ancora le tue labbra.
Mani erranti sulla pelle.
Occhi pieni di domande,
corpi sciolti tra le stelle.
Era tutta fantasia:
io volavo, tu pensavi.
È del folle la magia,
ma tu, saggio, non amavi.
Sei vincente, forte e fermo,
galoppante nel deserto.
Mentre io respiro l'acqua
e dal mondo mi nascondo.
Sento ancora le tue braccia.
La paura uccide lenta
come lama, taglia e schiaccia.
Vedo ancora la tua faccia.
Fosti brivido inatteso,
forte nodo nella gola.
Fosti folle desiderio,
Fosti vento, sole e sale.
Resti vuoto e grave suono,
resti un lampo e poi un tuono.
L'infinito in un secondo,
piuma e piombo, centro e sfondo.
Sarò folle e senza senno,
ma l'amore vive solo,
non si compra, non si paga,
ma si espia come un dolo.
Tu non m'ami, resta lì.
Vivi, sogna, credi e ridi.
Lascia andare nell'oblìo
quel che mai fu stato mio.
Nel silenzio e con distanza,
tra le lacrime e i sorrisi,
sarai raggio di speranza
per grondanti sogni stesi.
Sarai ciò che non è stato,
come un fiore mai sbocciato.
Sarai forza e turbamento,
luce e buio in un momento.
Fui per te curiosità,
sol quesito di scoperta.
Ma la noia, dama esperta,
già inseguiva novità.
I miei pianti? Il tuo cappotto,
per vestire le bugie,
per celarci sopra e sotto
le tue ansie per le mie.
Promettesti un'amicizia,
ma fu solo l'ingiustizia
di qualcosa a cui credetti.
Eran solo trabocchetti.
La tua immagine lucente,
già macchiata di dolore,
sembra imbroglio e gioco folle.
Serro il cuore duramente.
Caro te, che sempre sei
mondo bello da scoprire,
io non sono quel che vuoi,
ma non merito il tuo agire.
Tu prometti e ti distacchi,
menti, scappi, bruci e neghi
ti difendi dagli attacchi
del mio affetto. Ti dilegui.
È pesante l'armatura
che sul petto tu ti porti.
Leggerezza ne è la cura,
ma è in te, non nei rapporti.
Caro te, ti lascio andare.
Il mio cuore resta fermo.
Trama fissa sullo schermo.
Ridi, sogna e non temere.
Che i tuoi giorni siano belli,
acque chiare, soli e stelle.
Vola in alto, credi e balla,
Del tuo vuoto sarò culla.
mio caro soffio d'amore
sulla cima della mia felicità.
Non c'è posto più bello
dove riposare serena e protetta,
se non nelle tue forti braccia.
Abbracciami come se fosse
l'ultima volta, per poi donarci
alle fiamme del nostro desiderio.
Ogni preoccupazione sfuma
nel tuo sguardo silenzioso,
mentre racconta la forza che mi dai.
Abbracciami nel tuo perdono
quando la rabbia sfoglia i giorni,
dove le sue parole scritte sono dure.
Lasciami, ad occhi chiusi e sognanti,
avvicinare al tuo cuore che batte
l'amore giurato che ci lega per la vita.
Abbracciami, amore mio,
lascia che sia origine senza fine
questo sentimento chiamato amore.
Cos'altro mi rimane se non contare
finanche i secondi trascorsi
da quando sei uscita dalla mia vita,
silenziosamente, senza clamori
così come c'eri finita?
Una meravigliosa sorpresa,
immensamente gradita.
Chi poteva immaginare che una giornata storta,
mi avrebbe permesso di incontrare
la più dolce delle creature?
Ma le cose belle non sono altrettanto durature.
E ora che non ci sei più
sprofondo nel silenzio dell'autunno che incombe.
Non é strano che proprio ora che non ci sei tu
ha iniziato a piovere?
Anche il cielo piange, é un'ecatombe.
In realtà ci sei ancora, ma non qui con me,
ma nel tuo mondo che non é anche il mio.
Ora che le vicissitudini c' hanno allontanato
non mi resta che custodire il tuo ricordo,
e ciò che ricordo con più chiarezza
non é soltanto la tua bellezza,
ma anche la tua dolcezza, la tua delicatezza.
Non mi resta che sperare.
Chi lo sa, un giorno ci potremmo rincontrare!
E magari tu sarai più propensa a darmi un'occasione,
nella quale anche il tuo cuore vibrerà di un'emozione.
Alla fine chi poteva sapere
che anche una giornata amara
può portare qualcosa da salvare?
Non ci speravo proprio, eppure accade.
Allora che accada di rivederci
questa volta senza freni inibitori...
connettiamo i nostri cuori.
Che sia il destino a giocare per noi
a realizzare ciò che io voglio, ciò che tu vuoi.
come corda nuova d’arco,
grida forte quanto vuoi
le tue mancate ribellioni.
Spazza l’aria e il tempo
dai capricci miei in arrivo.
Salva nella sacca a stelle
i ricordi fuori memoria.
Sii puledra da ammansire!
Duna dopo duna
io ti voglio infine nuda
al mare mio che non inganna.
Chi muterà la scena?
Anno dopo anno
ameremo le abitudini,
udiremo sirene decadute.
Nei silenzi che verranno,
piano schiaccerò le dita
tra le rughe tue scorrette,
sul tuo seno troppo terso.
Inedita bellezza io rinnoverò
come quando ti ho scoperta.
Mi vedrai Arlecchino in festa,
principessa senza parole!
la vidi sul balcone della luna,
vestaglia di colore verdazzurro
ed occhi in combutta con il sonno.
Guardò di sotto rose resilienti,
un gelsomino gravido di fiori
e, sul prato, una chitarra pronta
a farsi udir da mille fili d’erba.
Aveva addosso l’aria di quell’alba
così bramata per guardare altro
che fosse non il nero della stanza
ma solo i gialli e gli aranciati cieli.
Notai poi il garbo con il quale
lo sguardo volse oltre le antenne
d’attraversar con calma, stile e piglio
per esser certa di posarlo a mare.
Era l’amore, quello che cercavo,
lo stesso amore che della bellezza
erige templi negli avversi tempi
su pilastri di stabili sorrisi.
*
Data di stesura 08/01/2025
la mia anima malata è guarita:
Con i piedi cercava di inseguirla
il ritmo continuava inesorabile,
sfiorandoci,
seguiva il pentagramma.
Sapevamo come sarebbe finita:
che questa mattina provare a separarsi
sarebbe stato così difficile.
Ma tu hai deciso di esagerare comunque:
L’hai detto tu che era il nostro Sabato
L’hai detto tu che avremmo potuto qualsiasi cosa
perciò hai provato
al punto di infrangerti.
Persino l’uomo che dorme con te da 9 anni
si è sentito impotente
sperduto:
ha potuto solo continuare a ballare
sperando che quegli occhi avrebbero guardato lui quella notte.
E corteggiarti:
Il gioco di soffiare piano
tanto quanto basta per tenere smuovere la fiamma,
lasciare che piano la cera scenda a valle
avvicinarsi piano,
fino a bruciare insieme.
Mi sono riscoperto
confessare con timidezza
quanto io possa amarti.
La musica si è spenta,
ti ho raggiunto in quella camera
per sposarti ancora.