La solitudine del cuore
Scogli insormontabili
Il desiderio di amarti
Guardo il tramonto
La mia voce si perde
Un coro di luci
Irrefrenabili
Soffoco
Un pensiero straziante
Là fuori
Le stelle
Mietono sentimenti
Lastricando confini
Tra strade bruciate
E gelidi abbracci
Mi accorgo
Che non posso fuggire.
Non lasciarmi qui
Senza parole
Non ho mai
Cercato il silenzio
E non ho mai
Voluto la solitudine
Come ultima
Ancora di salvezza
Ma tu
Mi guardi
Leggi
E giudichi
Senza pensarci
Sarò sbagliato io
Ma ogni giorno
Alla fine
Di ogni storia
Rimango interdetto
Per come il tempo
Renda i rapporti
Inutili e complessi
Soprattutto
Con chi
Non ho mai
Avuto il piacere
Di conoscere davvero.
sul mio viso spento e affranto
sotto la pioggia di brillanti stelle
tra le tue avvolgenti strette sul cuore,
dove sorpresa ancora
muoio d'amore
nel freddo di questo inverno!
Sussurri piano incantesimi
di crisoberilli magici
al mio animo nel plenilunio,
tra filigrana che intrecciano
bianche bugie nella notte oscura,
ai bordi infiniti del tempo
nelle incantate giravolte
di quegli alterni perdoni inarcati,
sui nostri sfavillanti sorrisi!
Baciami ancora
dolce antico amore,
come fosse ancora
la prima volta,
come fosse per sempre!
E disegnerò
l'essenza della pura
radiante felicità
sulla pergamena del fato,
che attraversa l'orizzonte argentato
nel congiungerci
ancora un'altra volta,
dal passato al futuro
in un salto senza respiro
a farci cadere nel vuoto
ancora un'altra volta,
sulla terra ferma
ove ogni fremito
possiede la sua fine!
Fammi evadere ancora,
lasciami sognare giuliva
nel cuore di questo istante
tra le tue parole d'incanto,
nelle lacrime che lecco
mentre le accarezzo dolcemente
dalle tue profonde cicatrici,
assaggerò ogni tuo dolore
e ne farò un sacro mausoleo
ove rendere culto,
e ti amerò come fosse
ancora la prima volta,
come fosse ancora per sempre,
come se ogni tua parola
fosse la mia certezza d'amore,
ove non possa più perderti
disperso in naufragi
delle futili incomprensioni,
e in quelle inaspettate
collisioni d'impeti
in altri occhi nuovi
da conquistare e amare.
Acerbo, mi dicesti,
da te voglio un amore acerbo,
né giovane, né vecchio, immaturo,
valido in tutte le stagioni.
.
Voglio dipingerlo, continuò,
di un verde non evoluto,
poi vedremo, concluse!
.
Non capii, naturalmente,
a diciannove anni
il rosso maturo mi appassionava
in tutte le sue sfumature.
.
Capii soltanto che amare
era proprio quel mio non capire.
.
Dopo anni fatti di attimi.
dopo frutti caduti a terra
altri che non potevamo avere
e dopo misteri sepolti in fretta
tu ed io siamo una storia unica
composta di miliardi di diversità.
Hai forse anche tu il delirio d'onnipotenza ?
La puzza sotto il naso di chi vuole solo prevalere ;
ma forse mi sbaglio, ne hai la testa piena di illusioni ,
di approcci inutili e conquiste sterili .
ED IO dipingono di rosa le mie albe
Nell'aria il levarsi del vento scuote foglie d'autunno,
porta a me il tuo messaggio ...
la voce rauca, con le tue scarlatte voglie .
Fatti amare baciare sulle gote proibite
corteggiarti come si faceva un tempo...
ovunque sanguina il tuo labbro nudo ,
ove naufragano le paure dei tuoi sogni .
Sai il fiore può sbocciare tra le tue spine
sulla tua pelle freme le bucce di limone ,
può abbellire il palco della tua malia
darti luce ai tuoi occhi e farti terra .
Fatti amare dalla mia vita oh musa
col dolce riso sulle mie ciglia ,
arrossisce le mie guance
scalpita nei fondali di acque chiare .
Fatti abbracciare mentre ti guardo dentro
con l’audacia di un apprendista e il mio amo,
la forza di un bue che ara e semina
mi porta nei tuoi sensi la tua materia grigia .
Fatti amare seme di pianta, germoglio di tempesta
musica di pianoforte mi emani poesia ,
raspo d’uva e mosto dolce
sei il campo sacro della mia fame .
Ma tu, fatti amare se non vuoi restare sola .
Tu abbia da dire
Tra aneliti di sete
E profumi ancestrali
Guardati intorno
Ed esprimi
Il tuo magnifico desiderio
Non serve la notte
O il lume di una candela
Per sognare
E poi diventare
Una stella
Tra miriadi di stelle
Che danno vita al cielo
Infinito e bello
Come l’anima
Di ogni essere
Che piange per la luce
Delle proprie lacrime.
Su di te Su di noi
Non è rimasto nulla
In fondo a quel desiderio
Che arranca nel mistero
Eppure ti vedo ti sento
Come se fossi ancora mia
In un altro doloroso silenzio
Una tempo ci divertivamo un sacco
A rincorrerci come due stolti
Mi piaceva tanto accarezzarti
Ricordi quando mi facevi sorridere
Dai miei occhi scaturivano
Lacrime d'anima
Adesso ci vorrebbe un po’ d'aria
Per allontanare la malinconia
Qualche stupido film
Vecchie pellicole anni ottanta
Un bicchiere di finta acqua
E poi giocare
Facendo finta di parlare
Del peggio delle nostre esistenze
Come eravamo
Cosa siamo diventati
Dopo la pioggia e i petali di rosa
Smarriti nel fiume di sordide stagioni.
Sempre quando
Meno me lo aspetto
Con quel sorriso
Ammaliatore
Rimango legato
Alle incertezze
E non mi bastano più
Le parole
Per stringere la pace
Con i miei sentimenti
Un giorno si
E un giorno no
Sono lì
Accanto a te
Col pensiero del vento
Sono lì
Ad attendere quel volto
Poi mi chiedo
Come al solito
Perché lo faccio
E le domande
Permangono
Mentre le risposte
Tardano
E nel mio cuore che pulsa
L’anima brucia.
nel labirinto astruso
dei contrastati desideri
tra le insidie celate del web,
solerte si annidava
simile a un raffinato cacciatore,
l'illusione di un amore platonico!
Una perfida apparizione ingannevole.
Nutriva l'anima di sorridenti sogni
in gemme di speranze negli sbocci
di quel malinconico autunno,
sospesi tra le distorsioni
delle immagini che pian piano
che quel qualcuno tesseva
nella trappola di vento,
e l'irrazionalità delle parole
che come navi da guerra
partivano per colpire il cuore!
Sul palcoscenico del social network,
sbocciavano colorate emozioni
come una interminabile fila indiana,
come bei fiori di plastica
in un giardino di cristallo,
innaffiati dai veri sentimenti
ma illuminati da luci artificiali
che offuscavano la cruda verità,
con le loro fragili illusioni!
In quel oceano di false
approvazioni e condivisioni,
nasceva un connubio passionale
dall'intensità di un fuoco di cerino,
costruito su messaggi enigmatici
e belle emoticon criptiche,
che celavano l'intimità
e la pura essenza di chi erano!
Ma in breve quel sogno
si tramutò in un crudo incubo!
La maschera si scioglieva
tra i battiti della tastiera
al calore delle contraddizioni,
e la verità si rivelava nelle espressioni
più recondite dell'anima bugiarda,
scavando ferite profonde nell'anima,
tradendo la fiducia e l'innocenza!
L'amore platonico si svelava
per ciò che era e non era affatto!
Un'illusione in trappola,
un inganno subdolo e malevolo,
che privava l'anima e il cuore,
lasciandolo solo annegare
nel dolore e nel disincanto!
E così la bellezza virtuale
si dissolveva come vapore,
come effimera illusione
nell'abisso gelido della realtà,
dove la verità risplendeva
in tutta la sua verace intransigenza!
E quell'amore platonico
svaniva nel nulla,
come un miraggio sbiadito all'alba,
lasciando solo lacrime
e orme di rimpianti.
Sulla sabbia del luttuoso silenzio
ai bordi del mare della tradigione,
dove onde di lacrime continuavano
a cancellare quei segni inobliabili
in altre notti da raccontare,
a quei tasti della artificiosa vita
che come neofita confida
come fede da coltivare
per un pugno d'amore,
nella caparbia continuava
a scrivere nuove avventure
alla smodata ricerca
di un nuovo porto dove approdare,
poiché l'alchimia dell'anima
non svanisce nel tempo,
come non svanisce
neppure il tarlo del vizio.
Non ci siamo mai mossi
se non per quei pochi millimetri
che a volte separano le nostre labbra
e per l’attrazione dei nostri occhi
prima di stringerci e fiorire
in abbracci che limitano a noi soli
una rispettosa, bruciante appartenenza.
.
Eppure dal nostro piccolo spazio
abbiamo costruito nuove galassie
dato respiro a individui originali
che ci perpetueranno in piena libertà
nati così saggi per amore e follia.
.
Non è forse questo il mistero
che ha permesso che da un fuoco,
unico nel suo ribollire universale,
tutte le potenzialità si riunissero
per poi separarsi per un nuovo gioco?
.
E la scienza cos’altro è se non
passione, amore e follia allo stato puro
in un approccio senza alcuna certezza
ed anche senza un tempo-spazio
dove alcune nuove geometrie vivono
e che gli amanti riproducono in ogni attimo?
.
Mi chiedi se andremo ancora per sempre?
.
Non lo so, ma possiamo provarci
se, intanto, ci prendiamo per mano.
Ricordi la notte
in cui il cielo stellato
ci rubò promesse e desideri?
Quando sconosciuti,
sentimmo l'amore
accarezzarci piano.
Fu tutto chiaro
in un istante.
Luminoso e intenso,
non ci fu un bacio,
un abbraccio o una carezza,
ma solo stelle,
a fare di noi l'immenso.