Non posso sapere quale sia il senso di tutto
non posso spiegare la fugacità di una felicità
non posso capire gli stupidi gesti di un quotidiano
ormai in disarmo
non voglio più sentire parole che sono
solo uno splendida scenografia di uno spettacolo
deprimente e losco
non voglio più vedere in giro le solite maschere
con la solita espressione preconfezionata da qualche
burocrate addetto al protocollo dei sentimenti
non voglio più bere quella birra
dal gusto d’urina del mondo
non voglio sentire l’indifferente odore
di nulla che circonda i nostri corpi
non posso dirti quello che avrei da urlarti
perché i miei urli sono strozzati dalla rabbia
non posso dirti quale sia il senso di tutto
non posso spiegarti la persistenza di un dolore
non posso comprendere l’inerzia dell’avanzare
quotidiano verso un futuro non desiderato.