Il mio sguardo rivolto all'altare,
dei candelabri son li' a presenziare,
un Cristo in fondo sguardo chino,
dal suo alto osserva l'implacabil destino.
La funzione va avanti senza esitazione,
senza alcun segno di commozione,
colui che giace intra legno supino,
era anziano senza figli e poverino.
Ci si alza e ci si siede a ripetizione,
ancora ignoro la cattolica successione,
poi alla fine giunge la celebrazione,
l' impresa funebre si avvicina con discrezione.
Così finisce la vita terrena di ognuno,
spinti su una navata da un ignoto qualcuno,
fuori c' è una fuoriserie che gia' lo aspetta,
al Campo Santo lo accompagnerà senza fretta.
dei candelabri son li' a presenziare,
un Cristo in fondo sguardo chino,
dal suo alto osserva l'implacabil destino.
La funzione va avanti senza esitazione,
senza alcun segno di commozione,
colui che giace intra legno supino,
era anziano senza figli e poverino.
Ci si alza e ci si siede a ripetizione,
ancora ignoro la cattolica successione,
poi alla fine giunge la celebrazione,
l' impresa funebre si avvicina con discrezione.
Così finisce la vita terrena di ognuno,
spinti su una navata da un ignoto qualcuno,
fuori c' è una fuoriserie che gia' lo aspetta,
al Campo Santo lo accompagnerà senza fretta.
Oh augusta felicità che sei beatitudine
Che nel Sangue dei Martiri hai la Vittoria,
il tesoro e ogni potenza,
ricercata dai filosofi nella conoscenza
- sei per noi amante dolce e soave pena.
Il tempo trionfa del mondo la vita mortale
e lascia noi in tanti fantasmi ussari
ma nel cammino sta la sconfitta
la fatica e la malattia negra.
Così alla tua luce la luce del mondo
Splende
ma senza di te il nero diventa bile rancida
e fugace pena, di una vite fugace e vera:
ma tu o sorgente viva, sei capace di cambiar
del mondo l’imago …
- Lo stesso che disegnò la poesia -
- Lo stesso che disegnò la poesia -
Lasci al mondo profumo e redenzione.
Infatti augusta beltade
se fontana vivace e poesia
sorgente che ristora e da pace.
Infatti augusta beltade
se fontana vivace e poesia
sorgente che ristora e da pace.
Questo dipinto raffigurante una giovane donna mentre allatta un uomo anziano in una cella di prigione, è stato venduto per 30 milioni di euro. ????
Si tratta della storia di una donna, Pero, che allatta segretamente il padre, Cimone, dopo che lui è stato incarcerato e condannato a morte di fame per aver rubato una pagnotta di pane durante il regno di Luigi XIV in Francia.
Lei viene scoperta da un secondino, ma il suo atto di generosità impressiona i funzionari responsabili che concedono la libertà al padre, ed è rappresentato come un grande atto di pietà.
Questo pezzo di storia mette a fuoco quanto sia profonda la compassione di una donna nella nostra vita quotidiana che spesso gli uomini tendono a trascurare.
Bernardino Mei (1612 - 1676).
Figlia mia nulla mi manchi
Che persino la tua misericordia
Nella più acerba miseria
Mi piangi...
E son quelle lacrime figlia
che mi fanno vivere
che donano pietà al vecchio canuto
figlio di suo padre - stanco
e padre di quelle lacrime di cui son figlio:
ed altro a dir potrò ma non son stanco
d'esserti padre in ogni momento in cui
affranta piangi e mi nutri nella canizia
si come quel Cimone, che son'io che canto:
come quel Cimone la cua figlia amò
e per cui ogni altro sussurro
di pietà - ed urlo di misericordia
si va vanità ed è quello il ricordo
di quella figlia mai avuta e di quel vate
che mi fece sordo ma non di voi figlie e figli
che mi nutrite di pietà germogliata al sole
di quel latteo virgineo candore.
Si tratta della storia di una donna, Pero, che allatta segretamente il padre, Cimone, dopo che lui è stato incarcerato e condannato a morte di fame per aver rubato una pagnotta di pane durante il regno di Luigi XIV in Francia.
Lei viene scoperta da un secondino, ma il suo atto di generosità impressiona i funzionari responsabili che concedono la libertà al padre, ed è rappresentato come un grande atto di pietà.
Questo pezzo di storia mette a fuoco quanto sia profonda la compassione di una donna nella nostra vita quotidiana che spesso gli uomini tendono a trascurare.
Bernardino Mei (1612 - 1676).
Figlia mia nulla mi manchi
Che persino la tua misericordia
Nella più acerba miseria
Mi piangi...
E son quelle lacrime figlia
che mi fanno vivere
che donano pietà al vecchio canuto
figlio di suo padre - stanco
e padre di quelle lacrime di cui son figlio:
ed altro a dir potrò ma non son stanco
d'esserti padre in ogni momento in cui
affranta piangi e mi nutri nella canizia
si come quel Cimone, che son'io che canto:
come quel Cimone la cua figlia amò
e per cui ogni altro sussurro
di pietà - ed urlo di misericordia
si va vanità ed è quello il ricordo
di quella figlia mai avuta e di quel vate
che mi fece sordo ma non di voi figlie e figli
che mi nutrite di pietà germogliata al sole
di quel latteo virgineo candore.
Un filo di luce scarlatta
attraversa l'orizzonte
a est, verso il Mare.
Un cielo dopo l'altro
disegna il nuovo mattino,
sopra i tetti delle case,
sopra tutte le cose
e le chiome degli alberi.
Arranca tra le nubi il Sole,
dipingendo d'aurora
il volo degli uccelli
e il volo di un aereo
che, di scìa in scìa,
lentamente scompare.
attraversa l'orizzonte
a est, verso il Mare.
Un cielo dopo l'altro
disegna il nuovo mattino,
sopra i tetti delle case,
sopra tutte le cose
e le chiome degli alberi.
Arranca tra le nubi il Sole,
dipingendo d'aurora
il volo degli uccelli
e il volo di un aereo
che, di scìa in scìa,
lentamente scompare.