Sei un diamante che la luce dell'alba fa risplendere nella sabbia.
La terra ti ha chiamata per danzare,
Ti ha sollevata a ridato luce inviolata.
Quei fiori marci ti facevano piangere,
Sapevi che prima o poi saresti caduta nell'oblio.
Mi strugge il ricordo di quelle sere passate a scrivere canzoni.
Io non riuscivo a vedere oltre alle apparenze,
Mentre le tue ferite si cicatrizzavano in un frangente.
Sovrasti ogni ideologia e tocchi la grandine.
Sei vestita come un angelo e non cedi alle tentazioni.
Ti ammiro e piango avidamente sulla tua lapide.