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In questo spazio si possono pubblicare post inerenti alla cultura in genere: poeti, scrittori, quadri, film, musica ecc, per confrontarsi, discutere, ragionare e trovare l'emozioni che possono scaturirci.
Per non fare troppa confusione cerchiamo di aprire post settimanali, al massimo due a settimana.

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ARGOMENTO: Sul "poetare da poeta"

Sul "poetare da poeta" 1 Anno 2 Mesi fa #1

  • Ardoval
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Buon giorno.
Mi sembra opportuno, visto che il sito di cui facciamo parte si chiama Clubpoetico, aprire un dibattito civile e costruttivo sul componimento poetico, o meglio su cosa intendiamo per poesia, partendo dal presupposto che non tutti gli scritti  possono essere  considerati tali. Infatti, se così fosse, anche la lista della spesa o il libretto delle istruzioni potremmo qualificarlo "poetico". Potremmo  affermare che tutto è poesia, purché riesca ad emozionare. Ma anche una notizia sulla guerra  emoziona, seppure riferita con i canoni
dell'informazione giornalistica che non ha alcuna pretesa di essere poetica! 
Ne consegue che dovremmo, in primo luogo definire ciò che è poesia e ciò che poesia non è. Purtroppo,
in giro ci sono sedicenti poeti che scrivono righi che non sono versi e periodi che non sono strofe di poesie. A prova del fatto che per essere poeti non basta carta e penna! (A coloro che  si sentissero chiamati in causa,  dico subito che tra i "poetastri" ci metto anche me stesso).
Ovviamente, è lungi da me voler definire, in assoluto,  quello che è poetico e quello che non lo è. 
Sperando  di essere riuscito a porre l'attenzione sulla questione  "del poetare da poeta", porgo un amichevole saluto a tutti.
Ciao.
Ultima modifica: 1 Anno 2 Mesi fa da Ardoval. Motivo: Errore di battitura
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Sul "poetare da poeta" 1 Anno 2 Mesi fa #2

  • Bowil da Wilobi
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Poetastro … mi piace. Meglio che niente! Iniziativa interessante. Il problema maggiore è collegato al parere o punto di vista; sempre e comunque di poetastri. Con traguardo predeterminato: le solite poesie di plastica. A meno che, a meno che, si riesca a far intervenire qualche poeta di successo, uno di quelli che si succedono sul trono di poetica. E, scolaretti giudiziosi, potremmo illuminarci d’immenso. Scherzi (non del tutto) a parte, avevo provato anch’io, tempo fa, un’iniziativa simile, per cui ti auguro maggior fortuna.
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Ringraziano per il messaggio: Jean-Jacques

Sul "poetare da poeta" 1 Anno 2 Mesi fa #3

  • Ardoval
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Ovviamente "poetastro" non è riferito a qualcuno in particolare, nè tanto meno a te o a qualche "astrodipoeta". Comunque, ti ringrazio per la risposta e per l'augurio. In tutta sincerità, penso che ci sono molte probabilità, che quanto scritto abbia l'effetto di un sassolino di sabbia lasciato sciogliere in uno stagno. Ti auguro una bella giornata. Ciao
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Sul "poetare da poeta" 1 Anno 2 Mesi fa #4

  • Lilith50
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Scrivere in un sito letterario ci identifica come poeti? O come scrittori?
Forse siamo tutti apprendisti. Per discutere sul "poetare da poeta" credo che prima si dovrebbe stabilire una definizione di "poeta". E' come in matematica: non puoi dimostrare un teorema se non stabilisci, per convenzione, postulati. :-)
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Sul "poetare da poeta" 1 Anno 2 Mesi fa #5

  • Ardoval
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Ciao. Infatti, come bene hai letto ciò che ho scritto, è quello che ho affermato io.
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Sul "poetare da poeta" 1 Anno 2 Mesi fa #6

  • Bowil da Wilobi
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Beh, per restare in “poetare da poeta”, poesia è ciò che ti prende e porta via. Per certi versi, quelli giusti, si legge da sola. E, quando giungi in coda, non chiudi la porta, perché rimane la voglia di tornare daccapo o di aggiungere spunto, un commento, un complimento, un decoro. Ti riempie quel vuoto, è profumo che spira, sapore che ispira, gioca coi sensi che, da un sorriso almeno, non ti puoi sottrarre o da una riflessione assorta, un volo. Non dovrebbe portare con se grossolani errori, se non voluti, i soliti triti da sugo, se non doverosi, banalità, salvo che (minima) sia spolverata a dovere. Gli si tolga di dosso pesantezza, maturi snella, come una gazzella a provocare solo rincorse. E poeta … è chi ci riesce. Metri, figure, rime, rumori, possono essere un valore aggiunto o l’esatto contrario.
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Sul "poetare da poeta" 1 Anno 2 Mesi fa #7

  • Loris Marcato
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Il vero Poeta è colui che legge i versi e non chi li ha scritti.
Anche perché, in genere, la Poesia non ha nessun valore divulgativo.
Quindi il Poeta (e qui mi attirerò l’ira di molti) è solo uno strumento
in dotazione di ogni ignaro lettore.
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Sul "poetare da poeta" 1 Anno 2 Mesi fa #8

  • Aurelio Zucchi*
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Ho seguito i post precedenti che sono tutti molto interessanti. Non credo che la poesia, per quanto sia arte, possa essere limitata a pochi eletti. In fondo, ognuno di noi può cimentarsi a scrivere versi più o meno fruibili. Ciò che conta maggiormente, a mio modo di vedere, è la necessità (quasi bisogno) di cristallizzare emozioni e non storielline. Il punto di partenza è il voler registrare emozioni, forse perché di emozioni se ne sente sempre più la mancanza.
Un caro saluto a tutti!
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Sul "poetare da poeta" 1 Anno 2 Mesi fa #9

  • Lilith50
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Mi piace molto l’intervento di Bow. Non avrei saputo usare termini più giusti. Il poeta, secondo me, è colui che sa aprire una porta e mostrarti ciò che i tuoi occhi non hanno saputo vedere fino a quel momento.
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Sull'estetica dell'arte 1 Anno 2 Mesi fa #10

  • Mar_
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Buongiorno. Non so se l'oggetto che ho indicato sia proprio azzeccato. Ad ogni modo, vorrei porvi una questione: il poeta deve operare in virtù del bello? Deve essere un maestro di stile? Oppure sono più vere e sincere certe manifestazioni della poesia, e dell'arte in genere, che manifestano senza fronzoli, senza addolcire la pillola, la realtà del mondo in cui viviamo o la bruttezza di un sentimento che sia, ad esempio, di angoscia. Dove sta quel confine labile, tra un'opera esteticamente brutta (ma comunque qualificabile come espressione artistica, se non come capolavoro) e una realizzazione di pessimo gusto? Non so, mi vengono in mente subito certe espressioni dell'arte contemporanea, certe forme di poesia destrutturata, certe manifestazioni anche cinematografiche di un certo tipo. Quindi, la mia domanda vuole essere inerente alla poetica, ma la questione si può ampliare a tutte le manifestazioni dell'arte, se si vuole.
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