Parole, fatti, Uomini.
Probabilmente è qualcosa inseguito, a più riprese, dalla notte dei tempi ed insistere non può certo nuocere. È la mia piccola grande utopia. Infatti a l’indirizzo delle parole, debbono seguire, con esempi e motivazioni, fatti aderenti che già non si contraddicano di personali tornaconti, di lacunose boriosità, di “fate quello che dico, non quello che faccio”. Per creare Uomini felici di essere tali, consapevoli che è il sistema di vita migliore. Non è difficile comprendere che non possiamo possedere tutto, quanto verificare che nella tranquillità, dove nessuno ha fame, regni la serenità (indispensabile ad evitare “scciopòni” e “copàte” o, quantomeno, ridurre drasticamente). Persone che non si lascino abbindolare da l’apparente facilità di vivere da ”uomini (mezzi), ominicchi, pigliainculo e ququaraquà”, perché questi a loro volta plasmano altri mezz’uomini, ominicchi, pigliainculo e ququaraquà, se non di qualità peggiore: dovendosi adattare ad essere i migliori. E aiutandoci, Dio non resterà certo a guardare.